Veneto, passaggio generazionale per 3 imprese su 4: gli errori da non fare

Rappresentano la quasi totalità delle imprese italiane e sono la spina dorsale dell’economia italiana. Le imprese familiari generano da sole l’80% del Pil del Paese e impiegano circa il 75% della popolazione. L’Italia detiene il primato di aziende il cui management è interamente espressione della famiglia fondatrice (66,4% vs il 10,4% di UK o il 28% della Germania), tuttavia, mentre l’età media dei leader aziendali si fa sempre più anziana, tre imprese su quattro non hanno fatto o non prevedono di affrontare il delicato tema del passaggio generazionale. Infatti, secondo dati europei, solo il 32% imprese familiari supera la prima generazione di imprenditori e solo il 15% riesce a passare il testimone alla terza generazione.

E in Veneto? In regione il 74% delle imprese con oltre 20 milioni di fatturato è a controllo familiare. Le imprese familiari venete con un leader under 50 sono solo l’11%, e anche se il passaggio generazionale è una priorità, oggi tre imprese su quattro ancora non pensano al “dopo”.

Per ciascuna di loro occorre “costruire un vestito su misura”: se ne è parlato a Treviso, in un evento organizzato in collaborazione con The European House – Ambrosetti e Tempora, dallo Studio EMME7G PRO e NET, la nuova realtà professionale (con sedi a Treviso e provincia), che aggrega oltre 30 figure professionali che assistono, a diverso titolo, la vita delle imprese. Incluso questo passaggio cruciale.

In Veneto il 74% delle imprese con oltre 20 milioni di fatturato risulta a controllo familiare, un dato superiore rispetto al 66% registrato a livello nazionale”, dice l’avvocato Giovanni Manildo, founder e partner dello Studio EMME7G PRO e NET – “Un patrimonio ricchissimo  e un valore che riusciremo a preservare solo offrendo alle imprese soluzioni adeguate ad affrontare il passaggio generazionale. Il compito dei professionisti che assistono a diverso titolo le imprese è anche quello di individuare e offrire gli strumenti necessari a costruire, su basi solide, il futuro delle aziende. Tra questi, la pianificazione patrimoniale e la tutela degli asset intangibili come il sistema di valori e il capitale umano e intellettuale sono determinanti per assicurare governance di lungo periodo e continuità generazionale”.

Gli errori da non fare

Su quali ostacoli inciampa il passaggio generazionale?

Luca Petoletti e Francesco Massignani, partner e senior professional di The European House – Ambrosetti,   spiegano che una delle domande ricorrenti che vengono fatte ai professionisti è: quanto è facile gestire il rapporto fra famiglia e azienda? “In effetti non lo è, perché ci sono criteri diversi: in famiglia l’amore e i legami vanno oltre qualunque ragionamento, solidarietà e uguaglianza sono le basi. Una madre ama i figli e li vuole felici e realizzati a prescindere dalle loro capacità, in azienda però occorre guardare anche ai meriti, alla vocazione“.

Alla base della difficile convivenza che può originarsi tra Famiglia e Impresa – aggiunge Petoletti – c’è spesso un certo imbarazzo nell’affrontare argomenti ed equilibri familiari delicati. Anche il Veneto, da questo punto di vista, non fa eccezione. Tuttavia, l’esperienza dimostra chiaramente che le imprese familiari che adottano soluzioni concrete in termini di governance familiare e aziendale hanno performance e solidità superiori”.

 

E non tutti possono essere adatti a lavorare in azienda: si possono condividere gli stessi valori, ma avere capacità diverse.

Strumenti e regole

Una volta in azienda, poi, occorre ricordare che si è soci, al di là della parentela, con regole di comportamento diverse che devono essere chiare ed esplicite ad esempio per quanto riguarda nuovi ingressi (figli, nipoti) e carriera.

E i membri della famiglia non direttamente coinvolti? Per loro – dicono gli esperti – va pensato un periodico consiglio di famiglia che renda tutte le informazioni necessarie.

Dunque quali sono gli strumenti per affrontare il passaggio generazionale e che cosa possono fare i professionisti per supportare le imprese? “Si parte dalla volontà di affrontare quel mondo complesso che è il patrimonio aziendale e familiare. Gli strumenti vanno dal testamento, che raramente viene scelto, al trust. Prima di tutto ci si deve interrogare su quali sono le vere esigenze”. – spiega l’avvocato Manildo”. In questo senso è possibile affrontare in modo scientifico un complesso di relazioni familiari dando il migliore assetto sia per la proprietà attuale e per le future generazioni: “E’ questa una vera pianificazione patrimoniale”.

Una pianificazione che nel corso degli anni, dopo eventi quali divorzi o nascite (anche di figli di secondo letto), può essere necessario rivedere: “Diciamo che si tratta di un abito su misura, che va adattato periodicamente. Oggi ci sono strumenti che permettono di gestire famiglia, impresa e patrimonio: dopo la pandemia le persone sono più propense a ragionare sul futuro sapendo che non tutto si può prevedere, e che ci sono situazioni che richiedono di avere già pronto un piano di emergenza”.

 

Nella nostra regione e nel territorio trevigiano gli esempi virtuosi non mancano – dice Michele Saletti, founder e partner di Tempora Tax che fa parte della rete EMME7G NET – vanno però adottati gli strumenti giusti. Basti pensare che nei prossimi 20 anni oltre 400 miliardi di patrimonio mobiliare italiano sarà coinvolto nel passaggio generazionale e solo un quarto degli imprenditori ha pianificato la successione. Strumenti come il patto di famiglia, i trust e i testamenti vanno studiati ed elaborati per tempo combinando assieme le soluzioni per creare valore aggiunto assicurando piena compliance legale e fiscale”.