La realtà virtuale trasporta gli anziani delle Rsa nel Parco Adamello Brenta

Un progetto ideato e sviluppato da Anffas Onlus Trentino e dal Parco Naturale Adamello Brenta in collaborazione con la società di comunicazione Medialab di Bolzano dà vita a un «Parco senza frontiere».
Grazie a un’applicazione di realtà virtuale, attraverso l’utilizzo di visori di ultima generazione, permette a tutti, e in particolare a persone con disabilità, di vivere l’emozione della natura dell’area protetta più estesa del Trentino.

Senza frontiere

Indossando il visore, si ha la possibilità di venire trasportati in 32 bellissimi posti del Parco Adamello Brenta selezionabili su una mappa interattiva. Ci si può così trovare sulle rive di un laghetto montano, o ai piedi di maestose cascate, oppure ancora nelle vicinanze di un rifugio di alta quota e godere di panorami mozzafiato.

L’esperienza immersiva è accompagnata da una voce narrante che, con parole semplici e mirate, aiuta a contestualizzare ciò che si sta guardando. Le barriere, infatti, non sono solo fisiche, ma possono essere legate anche a limiti nella comprensione delle informazioni. Per questo, in fase di progettazione, si è data grande importanza all’accessibilità dei contenuti, dalla scelta delle immagini e delle prospettive da utilizzare ai testi, che sono stati elaborati dagli esperti del Parco e poi «tradotti» da Anffas, con il metodo «easy to read», in un linguaggio semplificato e inclusivo.
«Siamo felici – spiega Luciano Enderle, presidente dell’Associazione Anffas Trentino Onlus – di aver dato vita a questo progetto grazie ai nostri partner e al contributo di Fondazione Caritro. Creare nuovi linguaggi inclusivi per il mondo della disabilità, grazie al ricorso alla nuova tecnologia, è una sfida importante, che Anffas accoglie e porta avanti con convinzione».Sin dalle prime fasi del suo sviluppo, il progetto ha trovato l’apprezzamento e il sostegno economico anche da parte di altre realtà. Hanno deciso di supportarlo tre residenze per anziani del territorio: le Rsa di Mezzolombardo, Mezzocorona e Cles. Gli ospiti di queste strutture, che si sono dotate di visori, potranno rivedere i posti del proprio passato e vivere un’esperienza in grado di riaccendere ricordi ed emozioni sopite.
È stato raggiunto, inoltre, un accordo con la Fondazione Cassa Rurale Val di Non, che ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere la cultura e il territorio delle valli del Noce. Il presidente Dino Magnani ha deciso di estendere ed allargare il progetto “Adagio. Trekking letterario per nuovi orizzonti lungo il Cammino Jacopeo d’Anaunia”, inserendo alcuni percorsi descritti nel volume scritto da Mauro Neri e Silvia Vernaccini nell’applicazione «Parco senza frontiere». La Fondazione Cassa Rurale Val di Non, inoltre, donerà alcuni visori a centri a supporto della persona sul territorio, fra i quali Casa Sebastiano per agevolare i percorsi rieducativi dei ragazzi affetti da autismo.
Consapevole che l’inclusione è una prospettiva che deve trovare sempre maggiore spazio nelle proposte turistiche, anche l’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio ha creduto nell’iniziativa e ha dato il suo sostegno. E così pure l’azienda trentina Diatecx, da sempre sensibile ai temi della sostenibilità ambientale e dell’inclusione e attenta ai bisogni della propria comunità.Infine, è arrivato il supporto di Fondazione Amplifon che con il suo progetto principale, Ciao! lavora per migliorare il benessere sociale degli anziani ospiti di circa 150 strutture per anziani italiane attraverso l’intrattenimento e la tecnologia. Il progetto ha avuto un’ampia eco anche a livello nazionale. In particolare, è stato presentato in un convegno ad Aosta dedicato a progetti innovativi sulla promozione dei territori dell’arco alpino. Sono apparsi inoltre articoli su importanti media.
“Il nostro Parco – annota il presidente del Parco Naturale Adamello Brenta Walter Ferrazza – crede che rendere gli ambienti naturali accessibili a tutti sia una delle sue missioni imprescindibili. Per questo abbiamo aderito con convinzione a questo progetto, che si inserisce in un percorso sviluppato in realtà già da alcuni anni, e che ha portato anche a realizzare degli itinerari sbarrierati nel ‘mondo reale’, ultimo dei quali il sentiero Patascoss-Nambino, sopra Campiglio.  Il nostro impegno si sviluppa quindi su due fronti: da un lato ci apriamo all’uso sociale delle nuove tecnologie, dall’altro attrezziamo con le nostre squadre percorsi adatti a vari tipi di utenza, portatori di disabilità, ma anche ad esempio genitori con carrozzine”.
Antonio Longo, presidente della società Medialab che ha sviluppato il progetto, ha sottolineato l’originalità e la valenza sociale dell’iniziativa: «Questo progetto, di cui abbiamo colto subito la forza, ha il merito di riconoscere le potenzialità della tecnologia quando viene messa a servizio della collettività. Mi piace sottolineare anche l’aspetto simbolico, legato alla sensibilizzazione: un’iniziativa come questa può spingere infatti le istituzioni a “immaginare” una società diversa, più aperta, più inclusiva».