L’economia circolare della grappa: la distilleria Bonollo produce biometano

È stato inaugurato ieri, 12 aprile, allo stabilimento di Distillerie Bonollo Umberto Spa di Conselve (Padova), un impianto di produzione di biometano allacciato direttamente alla rete di distribuzione di Italgas, il primo in Italia a servizio di una distilleria di grappa.

Le quantità

Il nuovo impianto produce biometano a partire dai residui liquidi delle attività di distillazione per un quantitativo medio giornaliero di 10.000 metri cubi e un complessivo annuo di circa 2,5 milioni di metri cubi, corrispondente ai consumi medi di circa 3.000 famiglie. Tale quantativo di gas rinnovabile consente di sostituire, in una logica di economia circolare, un ammontare equivalente di gas di origine fossile e di distribuirlo in rete a famiglie e imprese, con importanti benefici in termini di decarbonizzazione dei consumi.

Un risultato reso possibile dall’incontro tra l’approccio produttivo di Bonollo, ispirato ai principi dell’economia circolare e dello “zero waste”, e la trasformazione digitale della rete di distribuzione di Italgas, elemento abilitante per lo sviluppo dei gas rinnovabili. La capillarità della rete, infatti, è un importante fattore abilitante per gli impianti di produzione di biometano e lo sviluppo dei gas rinnovabili.

L’impianto

L’opera, nel suo complesso, ha richiesto 16 mesi di lavorazioni necessarie a effettuare l’upgrade tecnologico del precedente impianto di produzione di biogas e alla costruzione del collegamento per l’immissione del biometano nella rete Italgas. Il collegamento delle Distillerie Bonollo  Umberto alla rete di distribuzione è gestito grazie a una tecnologia digitale all’avanguardia sviluppata in house da Italgas. Si tratta dell’applicativo DANA (Digital Advanced Network Automation) che consente la gestione da remoto del punto di immissione e, sulla base dell’analisi in continuo della qualità del gas prima della sua iniezione in rete, la possibilità di impartire all’impianto ordini e istruzioni a distanza  per la regolazione dei flussi.

Best practice europea

L’iniziativa allinea l’Italia alle best practice di Francia e Germania, primi Paesi in Europa per connessioni al network di distribuzione, ed è coerente con il percorso tracciato dal REPowerEU che indica nel biometano la fonte di energia destinata a sostituire il 25% del gas naturale proveniente dalla Russia.

“Ogni metro cubo di biometano qui ottenuto –dichiara Elvio Bonollo– è un ulteriore frutto della generosità della vite, in una filiera che dopo l’ottenimento del vino in cantina, trova in Bonollo la massima espressione in termini di economia circolare attraverso l’estrazione e la valorizzazione di preziosi sottoprodotti in una logica zero waste. Giuseppe Bonollo che 115 anni fa ha iniziato la nostra attività di distillatori e che ci ha trasmesso il prezioso valore del precorrere i tempi attraverso l’innovazione, sarebbe orgoglioso di poter sapere che l’attività di famiglia oltre a dare la miglior grappa del mondo contribuisce  alla decarbonizzazione dei consumi immettendo in rete prezioso gas di origine non fossile”.

 Il biometano – ha spiegato l’amministratore delegato di Italgas Reti, Pier Lorenzo Dell’Orco – è una fonte rinnovabile già ‘matura’, ampiamente disponibile e in grado di dare un importante contributo alla transizione ecologica. È per questo che nel Piano Strategico 2022-2028 abbiamo destinato rilevanti investimenti per favorire la connessione di nuovi impianti al network di distribuzione. L’impianto delle Distillerie Bonollo Umberto è il primo collegato direttamente alla rete di distribuzione di un settore industriale molto importante per l’economia del territorio, a cui altri operatori del settore possono ispirarsi per un approccio sempre più sostenibile”.

L’economia circolare

Bonollo – fa sapere l’azienda – “lavora per valorizzare i propri prodotti e ridurre al minimo l’impatto ambientale delle proprie attività”, secondo una filosofia ispirata da principi come riutilizzo delle risorse ed “economia circolare”.

Si comincia dal processo di lavorazione: le materie prime che giungono in distilleria – ottenute in cantina a seguito dalla produzione del vino – hanno ancora un’incredibile ricchezza d’aromi e di profumi da trasformare in pregiati distillati. Ma in una logica di innovazione e valorizzazione dalla vinaccia, dopo la creazione di acquaviti di alta qualità, c’è ancora molto di utile e prezioso. Grazie alla capacità di innovare i propri processi, ogni giorno si valorizza ciò che resta dopo la distillazione, regalando nuova vita e utilità a ciascun sottoprodotto.

La vinaccia esausta, ovvero esaurita del suo potenziale alcolico e aromatico, dopo l’ottenimento della grappa, viene impiegata per ricavare:

  • tartrato di calcio di origine naturale, il sale utilizzato per ottenere l’acido tartarico. E’ una sostanza preziosa di origine naturale, utilizzata in enologia, nell’industria alimentare e nel settore farmaceutico;
  • biomassa ottenuta dalla macinazione delle buccette d’uva essiccate che, essendo ricche di cellulosa e sostanze nutrizionali, vengono destinate alla produzione dei mangimi animali e in parte all’alimentazione delle caldaie aziendali al fine di ottenere il vapore per distillare e il calore per essiccare la vinaccia stessa, evitando così l’impiego dei combustibili di origine fossile;
  • vinaccioli da cui si ottiene l’omonimo olio alimentare che ha particolari caratteristiche dietetiche.

Dopo dieci anni di investimenti in ricerca, l’ultimo importante sviluppo aziendale nella valorizzazione della vinaccia si concretizza nell’estrazione dei preziosi polifenoli presenti nei vinaccioli, attraverso un processo innovativo brevettato da Bonollo. Si tratta di sostanze naturali di elevato pregio qualitativo che hanno proprietà antiossidanti e vengono utilizzati nel settore degli integratori alimentari: “Recenti studi hanno dimostrato che l’assunzione quotidiana degli integratori ottenuti, Ecovitis®, contribuisce a supportare la regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare e la funzionalità del microcircolo”, spiegano alla Bonollo.

Se si considera che il punto di partenza di tutto questo ciclo produttivo è l’uva, che normalmente serve solamente a ottenere il vino, “si comprende l’unicità ed il virtuosismo in termini di riutilizzo e valorizzazione di quanto la natura, tramite la vite e il lavoro dell’uomo, ci mette generosamente a disposizione. E’ così che il processo produttivo – Sistema Unico Bonollo – acquisisce un valore di primario livello, non solo per il livello qualitativo dei distillati ottenuti, ma anche per il valore di Bonollo nell’ambito della filiera vitivinicola italiana”.

Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza di Elvio Bonollo, rappresentante della quarta generazione aziendale, Pier Lorenzo Dell’Orco, Amministratore Delegato di Italgas Reti, Umberto Perilli, Sindaco di Conselve, Sergio Giordani, Sindaco di Padova e Presidente della Provincia, Leopoldo Destro, Presidente di Confindustria Veneto Est,  Franco Pasqualetti, Vicepresidente della Camera di Commercio di Padova e Presidente di Interporto Padova, Antonio Emaldi, Presidente di Assodistil, Antonio de Poli, Senatore, Gianantonio Da Re e Rosanna Conte, parlamentari europei.

Si parla di #EconomiaCircolare e @AziendeaNordest. Ti potrebbero interessare anche:

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