Oggi, mercoledì 19 aprile, Palazzo Bonin Longare di Vicenza ha accolto il Club Deal di Innovì.
InnoVì è l’hub vicentino dell’innovazione, con l’obiettivo di creare un raccordo tra le imprese del territorio e le giovani startupper.
Il progetto InnoVì ha preso il via in novembre e, in questi sei mesi, il format si è alternato fra attività in presenza, in aula a Vicenza, e online.
Le attività di formazione on e off line, così come lo scouting delle realtà selezionate, sono stati curati dalla Fondazione Emblema all’interno del progetto della Borsa della Ricerca: il principale evento di matching tecnologico in Italia che viene promosso dal 2010.
Il progetto ha due direttrici fondamentali:
➢ La creazione del primo incubatore per imprese promosse da donne imprenditrici, aperto a team provenienti da tutta Italia
➢ La diffusione della cultura d’impresa tramite l’orientamento all’autoimprenditoria.
Le startup
Il cuore del progetto è l’acceleratore, un ambiente di formazione dove si incontrano la spinta all’innovazione e la promozione della mentalità imprenditoriale: qui sono promossi modelli di apprendimento finalizzati a concretizzare l’idea d’impresa di gruppi di innovatori.
Inoltre, vengono svolte attività di orientamento e promozione allo spirito imprenditoriale con alunni e docenti del territorio.
La giornata
Nuove generazioni di imprenditrici per il primo incubatore italiano al femminile hanno sfilato oggi a Vicenza, in una giornata di presentazioni flash in cui in 4 minuti ognuna delle imprenditrici impegnate nel progetto ha presentato la sua idea di impresa ai referenti di aziende e potenziali investitori.
Le protagoniste sono undici startupper, founder di realtà a prevalenza femminile e provenienti da sette regioni d’Italia.
“Con InnoVì abbiamo voluto mettere al centro il tema della imprenditoria femminile – ha spiegato Silvio Giovine, assessore alle Attività Produttive del Comune di Vicenza – e dare un contributo alla crescita e allo sviluppo del tessuto produttivo italiano, non a parole ma con fatti concreti. L’evoluzione delle startup che hanno partecipato al progetto e la possibilità di creare un network con aziende e investitori interessati è una buona pratica che siamo stati felici di supportare, per rafforzare l’importanza della parità di genere nel mondo del lavoro”.
“InnoVì si è dimostrato un progetto unico nel suo genere, su tutto il panorama nazionale – ha dichiarato Tommaso Aiello, presidente di Fondazione Emblema – le 11 realtà coinvolte, provenienti da Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Sicilia, Puglia e Veneto, hanno avuto la possibilità inquadrare e gestire meglio il proprio progetto mentre il confronto con mentor e formatori e l’inedita possibilità del Club Deal sono stati un’importante opportunità per queste giovani imprenditrici che si sono messe in gioco in prima persona”.
“Per arrivare a presentare progetti di questa qualità – sottolinea Lara Bisin, vicepresidente Confindustria Vicenza con delega al Capitale umano – servono impegno, competenze e studio che evidentemente le donne presenti oggi hanno espresso al massimo livello. Serve un cambio di cultura, serve far sapere alle giovani che c’è tanto spazio per loro anche nel mondo delle Stem e nella creazione di nuove realtà imprenditoriali, come accade con Innovì. Per superare vecchi stereotipi, però, servono azioni, dotazioni e strumenti affinché la sacrosanta volontà di gestirsi la famiglia, che ad oggi è quasi sempre in capo alla donna, non sia penalizzante. Anzi, è necessario ci siano le condizioni, per donne e uomini, di poter gestire il proprio tempo e i propri impegni con flessibilità”.
“Da queste collaborazioni – spiega Roberta Cozza, componente della giunta di Confartigianato Vicenza – nascono le potenzialità che permettono di essere ancora più efficaci, avere idee innovative e aiutare lo sviluppo imprenditoriale nel nostro territorio. Le nostre associazioni, con le loro peculiarità, sono un plus per i progetti da sostenere a tutti i livelli, una vera ricchezza per la nostra provincia e la forza motrice per essere sempre ai primi posti sul tema dell’innovazione e dell’inclusione sociale”.
Le startup
Ecco le magnifiche 11
Bio3DmatriX, Genova, specializzata nello sviluppo di modelli in vitro del cervello per lo studio di patologie neurodegenerative.
Formatori Italiani, Milano, ha sviluppato una piattaforma che mette in contatto formatori e professionisti in base alle proprie esigenze.
Kymia, Catania, sfrutta lo scarto del pistacchio di Bronte in una crema antirughe dal forte potere antiossidante.
Leb World, Foggia, ha brevettato e realizzato un packaging a zero contaminazione per i settori Nails, SkinCare e Pharma.
Lapis, Napoli, punta a sviluppare un servizio linguistico multilingue di assistenza alla scrittura inclusiva online.
O.S.A. – Officina Sartoriale Alternativa, Padova, propone di sviluppare una piattaforma fisico-digitale B2C e B2B che unisce tutti gli attori della moda con l’obiettivo di ridurre lo spreco di risorse, tempo e il sovra consumo.
Ohoskin, Catania, ha brevettato e creato un materiale bio based alternativo alla pelle di lusso realizzato con arance e cactus.
Egiderma, Pavia, ha sviluppato un dispositivo medico per la cura delle ferite complesse, con una nuova tecnologia in fibra.
Enigma, Milano, propone un’etichetta anticontraffazione che permette di certificare l’autenticità dei prodotti.
DReAM-IT, Napoli, promuove lo sviluppo di materiali innovativi provenienti dal recupero dei materiali di scarto organici, favorendo la nascita di modelli di produzione innovativa e circolare.
Outsider, Bologna, tramite un’applicazione fornisce allo studente fuori sede o internazionale una guida digitale della città con i servizi di cui può usufruire.
Si parla di @StartupaNordest e @DonneaNordest. Potrebbero interessarti anche:
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