Alto Adige, le imprese si pongono come luogo sicuro per le vittime di violenza

Anche le imprese possono dare un contributo concreto per combattere la violenza sulle donne.

Fra le iniziative che stanno nascendo in questi giorni, anche – ma non solo – sull’onda dell’emozione suscitata dalla morte di Giulia Cecchettin, da segnalare la presa di posizione del Gruppo Giovani Imprenditori di  Assoimprenditori Alto Adige.

In un ’evento organizzato da Assoimprenditori dal titolo “Violenza sulle donne: cosa possono fare le imprese”, si è detto fra l’altro che “Per le donne che sono vittima di violenza spesso il posto di lavoro è uno dei pochi luoghi sicuri. Qui possono muoversi liberamente e chiedere eventualmente aiuto“, come sottolinea la presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Manuela Bertagnolli.

In proposito è stata avviata una iniziativa al fine di sensibilizzare le imprese su questo tema, fornire informazioni su come comportarsi e sulle strutture a cui le donne vittime di violenza possono rivolgersi. In collaborazione con la Casa delle Donne di Bressanone e con l’artista altoatesina Ali Paloma il Gruppo Giovani Imprenditori ha realizzato manifesti e volantini che possono essere esposti e distribuiti nelle imprese. Il materiale informativo è a disposizione gratuitamente per tutte le imprese associate.

Da segnalare la presenza di un numero da chiamare anche per una consulenza per uomini (0471 324 649).

L’Alto Adige dice “No” alla violenza contro le donne anche supportando l’iniziativa “L’Alto Adige si ferma” di sabato, 25 novembre.
A mezzogiorno, quando in provincia le sirene e le campane suoneranno, tutti saranno chiamati a fermarsi per due minuti e a stare in silenzio – sia che ci si trovi in un luogo pubblico, al lavoro, al bar o in un campo sportivo, a tavola a casa o da qualsiasi altra parte.

, come è stato sottolineato nell’evento organizzato recentemente da Assoimprenditori dal titolo “Violenza sulle donne: cosa possono fare le imprese”. “Per le donne che sono vittima di violenza spesso il posto di lavoro è uno dei pochi luoghi sicuri. Qui possono muoversi liberamente e chiedere eventualmente aiuto“, sottolinea la Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Manuela Bertagnolli.

 

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