Una farina funzionale ed ecosostenibile, con il 60% di fibre e il 20% di proteine, senza glutine, adatta alle diete chetogeniche ma anche, data la ridotta presenza di zuccheri, a chi deve stare attento alla glicemia.
Dopo le buone prove su pasta, snack e pizza nella storica pizzeria Gorizia di Napoli, la farina Karshof è pronta a un salto di qualità. “I risultati sono stati sorprendenti – spiega Luca Cotecchia, direttore operativo di Circular Fiber – Karshof ha conferito alla pizza una leggerezza e un sapore unici. Siamo entusiasti di condividere queste esperienze e di promuovere pratiche sostenibili nel settore alimentare”.
La startup – fondata da Nicola Ancilotto e Luca Cotecchia – ha due anni di studi e ricerche alle spalle: lo scorso ottobre ha terminato il percorso di accelerazione con Cassa Depositi e Prestiti per il programma TerraNext, il primo Acceleratore dedicato al sostegno delle migliori startup operanti nel settore della Bioeconomy , con l’obiettivo di supportare le realtà più innovative del nostro Paese, creare interconnessioni con le eccellenze scientifiche del territorio e con aziende leader di settore, diffondere la cultura dell’open innovation dando un forte impulso all’innovazione dei settori maturi.
Nell’industria dei carciofi lo scarto industriale arriva fino al 75%. Circular Fiber vuole cogliere l’opportunità di trasformare rifiuti speciali, quali scarti di trasformazione agricola, in nuovi prodotti di valore facendo risparmiare amministrazioni e privati sullo smaltimento degli stessi. La startup si concentra sulla produzione di farina e prodotti nutraceutici a base di scarti di carciofo. Il processo produttivo e il prodotto sono coperti da brevetto, e la farina prodotta avrà un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto alle farine convenzionali. Grazie al suo approccio sostenibile, Circular Fiber sarà in grado di ridurre gli sprechi e l’inquinamento, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi dell’UN 2030.
Il brevetto
Uno dei più grandi trasformatori di carciofi in Veneto ha sposato il progetto assicurando poi la materia prima direttamente dalla sua produzione. Meno di un chilometro di distanza, per mettere una barriera a costi di trasporto e sprechi: un metro cubo di scarti freschi si riduce a meno del 15% dopo la lavorazione. La farina ha una shelf-life (la durata) di 3 anni.
La farina di carciofo – un vegetale dalle proprietà uniche, ma ad alto tasso di scarto, soprattutto per una preparazione tipicamente veneta come i fondi di carciofo – è solo un primo tassello dell’attività della startup. Il brevetto ottenuto è potenzialmente applicabile ad altre fibre vegetali, sempre nell’ottica di circolarità e sostenibilità.
La call
Karshof si utilizza in miscela (tra l’8 ed il 12% consigliato) con alte farine, e ha dimostrato di conferire elasticità e digeribilità agli impasti.
L’idea è il lancio di una call per aziende alimentari interessate a sperimentare Karshof nei loro prodotti. Le aziende alimentari interessate possono richiedere un campione gratuito della farina Karshof per sperimentare e sviluppare nuovi prodotti. Ogni settimana, Circular Fiber pubblica sulla propria pagina Linkedin le foto delle prove effettuate dalle aziende mostrando la versatilità e le possibilità innovative di questa farina.
Fra le prove fatte con i partner ci sono ADP (Angolo Della Piadina) con prove su piadina, Cipriani Food USA (prove su croissant con Emanuele Mazzola), prove su grissini, pane e pizza con i Grandi Molini Italiani di Marghera. Con Blendhub (multinazionale spagnola) si sta finalizzando una formulazione di una barretta energetica Fibra/Proteine.
“Invitiamo tutte le aziende interessate ad unirsi a noi in questa avventura per scoprire il potenziale di Karshof e creare insieme nuovi prodotti sostenibili e di alta qualità”, afferma Nicola Ancilotto, ceo di Circular Fiber. “Siamo entusiasti di vedere le diverse applicazioni e le creazioni uniche che le aziende svilupperanno utilizzando Karshof”.
Per partecipare alla call e richiedere un campione gratuito di Karshof, le aziende possono contattare Circular Fiber all’indirizzo email cf@circularfiber.it
I campioni saranno distribuiti in base alla disponibilità e al numero di richieste ricevute. La startup mette a disposizione la farina (che non viene venduta direttamente al consumatore) e supporta aziende alimentari e dell’HoReCa nell’inserirla nelle produzioni di pasta e altri prodotti.
L’azienda
Circular Fiber, startup agro-industriale con sede operativa nel cuore del Veneto, sta lanciando nel mercato la farina di alta qualità derivata dagli scarti del carciofo e brevettata con il nome di Karshof. Si tratta di un progetto di rigenerazione degli scarti agro-industriali che punta sulla sostenibilità ambientale da un lato e sull’eccellenza del prodotto dall’altro, offrendo un’alternativa salutare e sostenibile per varie applicazioni alimentari.
“Secondo il report della FAO 2019, il 30% della produzione di frutta e verdura dell’UE viene perso o sprecato, causando ingenti perdite economiche ed enormi problemi ambientali inoltre la produzione alimentare è responsabile del 26% delle emissioni di gas serra (Science, 2018) – spiegano Nicola Ancilotto e Luca Cotecchia, fondatori della start-up con sede operativa in Provincia di Venezia – la nostra farina non è quindi solo un prodotto di alta qualità, ma incarna anche l’impegno di Circular Fiber per la sostenibilità e l’innovazione nel settore agro-alimentare in Veneto e in Italia”.
L’Italia è il più grande produttore di carciofi al mondo con una superficie coltivata di 38.000 ettari per una produzione totale di 367.000 Tonnellate (De Falco et. al 2022). La laguna di Venezia è un importante e caratteristico centro di produzione, in cui con gli anni si sono affermate delle varietà adatte al clima e al suolo del posto.
Per realizzare questo progetto la start-up, che ha rappresentato il Veneto nella finale nazionale del CNA nel 2022, ha stretto una partnership con una delle eccellenze nel settore della produzione dei cuori di carciofo, che fornisce il materiale di base per la produzione della farina Karshof. Questa collaborazione contribuisce a garantire qualità ed autenticità del prodotto finale. Il percorso della startup è stato significativamente influenzato dal suo coinvolgimento nel programma di accelerazione TerraNext, promosso da Cassa Depositi e Prestiti, dove ha dimostrato il suo impegno per la sostenibilità e l’innovazione.
Si parla di #StartupaNordest. Potrebbe interessarti anche:
Aria nuova in frigorifero: made in Friuli lo strumento che allunga la vita ai cibi