Le ricette dei trevisani nel mondo

Scios e poeastro, le ricette dei Trevisani nel mondo viaggiano via social

Le abitudini alimentari e culinarie fanno parte  del patrimonio di conoscenze che viene tramandato di generazione in generazione. Per questo, allo scopo di contrastarne la dispersione, l’Associazione Internazionale Trevisani ha voluto proporre un’iniziativa per coinvolgere i veneti e i trevigiani che vivono all’estero oltreché tutti i giovani, così da far rinascere lo spirito di attaccamento alla terra da cui sono partiti i loro avi. Sono proprio loro a manifestare il desiderio di conoscere più profondamente gli usi e i costumi, le tradizioni, la lingua e la cucina di questa terra lontana.

Il cibo è dunque parte della cultura di un popolo, cucina e cibo sono quindi espressione di identità: “Le ricette della tradizione” – così si chiama il nuovo progetto culturale – è realizzato dall’Associazione Internazionale Trevisani nel mondo nell’anno del 50° anniversario della fondazione grazie al contributo ottenuto dalla partecipazione al bando regionale “Iniziative di promozione e valorizzazione dell’identità veneta”.

I video sono stati realizzati da signore che hanno aperto la porta della cucina dove quotidianamente, insieme ai familiari, preparano le pietanze per le loro famiglie, per far vedere le varie fasi di preparazione di alcuni piatti della tradizione trevigiana, spesso poveri, fatti con quello che la civiltà agricola di un tempo consentiva. Solo i piatti ormai scomparsi dalle abitudini quotidiane sono stati proposti da realtà tipiche del territorio: trattoria Al cacciatore da “Adele” di Zenson di Piave e trattoria da Procida San Biagio di Callalta.

I piatti presentati sono i “zaeti”, le “fritole”, il “poeastro in tocio”, i “risi e bisi”, la “brodo de polenta coi scios”, la “sopa coada” e la “fongadina”. Ogni videoricetta ha un’introduzione storica di Giancarlo Saran, scrittore e cultore della cucina tradizionale, mentre in coda è stato inserito un consiglio per l’abbinamento di un vino curato da Francesco Corrente della trattoria “al Ponte Peron” di Asolo.

Le riprese e il montaggio sono a cura del regista e videomaker Dimitri Feltrin, mentre le grafiche e videografiche sono a cura di Krea Indipendent. Per scoprire le sette videoricette basta collegarsi ai canali di comunicazione della Trevisani nel Mondo (Youtube e Facebook) o richiedere una copia del dvd alla Sede Centrale AITM.

«La Marca Trevigiana offre un panorama gastronomico di prodotti di eccellenza molto ricco; c’è ricchezza anche di tradizioni culinarie fatte di piatti tipici locali che costituiscono un tratto distintivo dell’identità veneta», spiega Giancarlo Saran collaboratore dell’Associazione. «Un tempo era normale consuetudine che le famiglie regalassero i loro ricettari alle figlie e alle nuore che entravano in famiglia. Con il tempo questa abitudine si è persa; i piatti si sono trasformati, alcuni alimenti sono andati in disuso. Negli ultimi anni si è registrato un progressivo ritorno di interesse diventando esigenza per molti giovani, spesso custodi gelosi da generazioni di quanto portato con la valigia dai loro nonni in cerca di lavoro e di un futuro migliori».

A testimonianza della tendenza alla riscoperta delle radici è il fatto che il suggerimento a realizzare “Le ricette della tradizione” sia arrivato all’Associazione direttamente da discendenti di trevigiani che vivono all’estero.

«L’obiettivo del progetto», continua Franco Conte, presidente dell’Associazione Internazionale Trevisani nel mondo, «è stato quello di recuperare e conservare ricette e piatti di un tempo, perché anche in cucina il passare del tempo ha portato ad una graduale trasformazione delle abitudini alimentari. Non è stato fatto da cuochi professionisti o da chef rinomati, ma da signore del nostro territorio che hanno aperto la porta della loro cucina. Con una seconda fase del progetto», conclude, «vorremmo aprire un confronto per conoscere se questo tipo di cucina faccia ancora parte delle abitudini delle famiglie dei nostri emigrati e vedere come, eventualmente, questi piatti possano aver subito trasformazioni nei nuovi Paesi».

«La cucina veneta e in particolare quella trevigiana porta con sé un bagaglio di valori, di storie, di aneddoti e di ricordi che fanno parte di noi», le parole del sindaco di Treviso Mario Conte. «Per questo esprimo il mio plauso per questa splendida iniziativa della Trevisani nel Mondo che sfrutta le piattaforme social per regalare momenti ed esperienze impareggiabili. La tavola e la cucina significano festa, condivisione, confronto, integrazione e cultura. Questa iniziativa non può che creare l’ennesimo ponte culturale, fondamentale per raggiungere i nostri “cittadini del mondo”, esempio di tenacia, resilienza e principi»

 

 

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