I primi 56 litri di olio di Canapa prodotti dai campi del Trevigiano (così le imprese agricole possono diversificare)

Un olio dal colore verde intenso molto scuro, e un sapore che ricorda quello delle nocciole: va consumato a crudo e può essere utilizzato per condire insalate, cereali, zuppe, pasta e pesce, sostituendo gli altri oli di semi. È noto per il suo ottimale equilibrio tra omega-3 e omega-6 e presenta anche quantità significative di amminoacidi, essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo, oltre a numerose vitamine e sali minerali.  Nei campi della Marca sgorga l’olio di canapa. Una sorta di “oro verde” – estratto dalla spremitura a freddo dei semi di cannabis – che rappresenta il nuovo e promettente fronte commerciale che si apre per gli agricoltori trevigiani. Un olio vegetale ricco in acidi grassi essenziali, dalle spiccate proprietà antiossidanti, immunomodulanti e antinfiammatorie, che sta riscontrando una crescente richiesta sul mercato, con un’ottima remunerazione. Il prezzo oscilla infatti dai 30 ai 50 euro al litro.

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Tra i primi a partire con la produzione dell’olio è Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Treviso, che nel 2018 ha avviato nella sua azienda Borgoluce, a Susegana, la coltivazione di 1,5 ettari di canapa ottenendo, dalla spremitura dei semi, 56 litri di olio. Una varietà che va ad ampliare la biodiversità aziendale, che può già contare su vigneti, frutteti, seminativi, bovini, suini, bufale da latte, equini e ovini, oltre a prati, boschi e oliveti.

“Siamo partiti con due obiettivi – spiega Giustiniani -. Il primo era quello di diversificare ulteriormente la produzione, necessaria per aumentare la competitività aziendale, l’altro quello di avviare una coltivazione che ha interessanti risvolti salutistici. Un ettaro di canapa può produrre dai 5 ai 10 quintali di seme con una resa tra l’10 e il 20 per cento, pertanto dai 50 ai 200 litri di olio di canapa all’ettaro. Noi, come primo anno, abbiamo prodotto 56 litri, ottenuti dalla spremitura dei semi, e il prodotto è stato confezionato in poco più di 200 bottiglie da 0,25 litri. La produzione di seme è stata un po’ inferiore rispetto alle aspettative, sia per l’attacco della cimice asiatica, sia perché ha sofferto la siccità. Contiamo sicuramente di migliorare quest’anno non solo con l’olio, ma anche con la farina. Nel 2018 abbiamo prodotto poco più di 120 chilogrammi e l’abbiamo usata nei nostri punti vendita per realizzare prodotti come biscotti, pasta e pane”.

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Il presidente di Confagricoltura è tra i primi apripista, nella Marca, di una pattuglia di coltivatori di canapa che si sta velocemente ingrossando. La coltivazione di canapa, in provincia di Treviso, riguarda una ventina di ettari e interessa una quindicina di agricoltori. Una crescita esponenziale che segue il boom italiano: nel giro di cinque anni, infatti, la superficie dei terreni coltivati a canapa è decuplicata, passando dai 500 ettari del 2013 agli oltre 4.500 del 2018. Una pianta versatile, che si presta a molteplici utilizzi sia nell’alimentazione, sia ad uso terapeutico e cosmetico.

Secondo studi citati da Confagricoltura “un cucchiaino da tè al giorno di olio di canapa è ottimo a livello preventivo, mentre una quantità da 1 a 3 cucchiai da tavola ha dimostrato risultati eccellenti in caso di numerosi disturbi, dal sistema osteoarticolare e muscolare a quelli cardiovascolari e del metabolismo, dalla riduzione del rischio di trombosi alla cura dell’asma e delle diverse affezioni respiratorie”.

La canapa non è l’unica coltura alternativa: fra la crisi delle colture tradizionali, e la richiesta di nuovi prodotti agricoli specializzati lo scenario del made in Treviso – e non solo – potrebbe cambiare e arricchirsi di colture che oggi trovano spazio nel primario della Marca solo marginalmente. Coldiretti Treviso ha già iniziato a valutare tutte le opportunità che le imprese agricole potrebbero cogliere nei prossimi anni. Per questo giovedì è iniziata una serie di incontri sul territorio per analizzare le potenzialità di alcune produzione: Nocciolo, Melograno, luppolo, Canapa, Bamboo, Bachi da seta-gelso.