“Voglio condividere il mio orto con gli altri. Preferibilmente con chi non ha vita facile!” Così una contadina altoatesina si racconta – sul sito di Coltiviamo agricoltura sociale -. È una di quelle donne che mettono a disposizione il loro maso e il loro tempo per lavorare con gli anziani e le persone fragili nel loro orto. “Le attività e l’interazione con le piante sui masi in mezzo alle montagne dell’Alto Adige e la gestione e l’atmosfera familiare ed affettuosa dovrebbero contribuire a stabilizzare e migliorare il benessere, la salute mentale e fisica e la qualità di vita di persone anziane o fragili. Lo stare insieme nell’orto porta gioia, fiducia in sé stessi e aiuta a trovare il senso della propria vita. Un altro obiettivo del progetto è la creazione di un modello di business per un nuovo servizio sociale sui masi che offre un’attività qualificata con l’ausilio delle piante per anziani e persone fragili”.
Un progetto nato in Alto Adige e premiato.
Il premio
Il premio “Coltiviamo agricoltura sociale”, indetto da Confagricoltura e Onlus Senior – L’Età della Saggezza con Reale Foundation, non si è fermato nemmeno con la pandemia.
Giunto alla sua quinta edizione continua a essere molto seguito, a dimostrazione dell’interesse per un comparto in continua e forte espansione. Ad aggiudicarsi l’assegno di 40mila euro ciascuno sono state tre aziende agricole e una di loro è di Bolzano (le altre di Asti e Catanzaro): tutte, oltre al premio in denaro, hanno ricevuto una borsa di studio ciascuna, per partecipare al ‘Master di Agricoltura Sociale’, presso l’Università di Roma Tor Vergata.
Benessere con le piante
La cooperativa sociale ‘Imparare – crescere – vivere con le contadine’ (Bolzano) venne fondata dall’attuale presidente, Maria Magdalena Hochgruber, per dare alle contadine del Sud Tirolo una maggiore autonomia. Con il progetto “Benessere con l’aiuto di piante”, la Cooperative estenderà la sua tradizionale attività a persone con fragilità e ad anziani in buone condizioni di salute, introducendoli alla coltivazione e alla cura delle piante officinali e dell’orto.
Il progetto è stato premiato per la capacità d’innovazione nel costruire ampie reti di Fattorie Sociali che erogano servizi alla persona in aree agricole decentrate, rispondono alle esigenze di chi ha maggiori difficoltà di spostamento, creando al tempo stesso delle opportunità di sviluppo per le aziende agricole del territorio.
Gli altri premiati
Il progetto “Ceste di Rapa 2.0” dell’azienda agricola ‘Il Cortile di Simone Artesi’, (Asti), con la cooperativa ‘Esserci’ e le associazioni di volontariato ‘Aladino’ e ‘Danish Refugee Council’ (DRC), offrono un percorso esperienziale attraverso i laboratori vivaistici terapeutici, la pratica colturale biologica, la produzione orticola di Ceste di Rapa e la produzione floreale, fino ad arrivare alla vendita diretta. Premiata per l’impegno per l’integrazione e la realizzazione di buone pratiche ripetibili che valorizzano le diversità (minori, giovani in situazione di disagio sociale e disabili) in un circuito produttivo e di consumo, per creare una Community stabile e interattiva sulla filiera del cibo.
“Coltiviamo il sociale”. L’azienda agricola Lenti Società Cooperativa (Catanzaro) e l’impresa agricola Ester Mignolli, spinti dall’esperienza familiare con le diversità hanno presentato il progetto “Coltiviamo il sociale”, che prevede la realizzazione, nell’ambito di un’azienda agricola esistente, di una “fattoria di permacultura”. Nel territorio di riferimento, il comune di Lamezia Terme e la provincia di Catanzaro, la comunità dimostra, infatti, poca sensibilità per la situazione di disabilità. Hanno ricevuto il premio per il loro impegno a migliorare la qualità e la sostenibilità del sistema-territorio, valorizzando il rispetto della diversità, della biodiversità, nonché all’integrazione dei soggetti più fragili.
L’agricoltura sociale
Quest’anno la borsa di studio assegnata all’impresa di Asti sarà intitolata al Barone Romano Gianotti, già consigliere di Reale Mutua e revisore della federazione regionale agricoltori piemontesi di Confagricoltura.
Confagricoltura e la Onlus Senior – L’Età della Saggezza, insieme agli sponsor partner di progetto, in questi cinque anni, hanno finanziato con oltre 670mila euro a fondo perduto i progetti di 15 fattorie sociali che, secondo il regolamento del bando, hanno realizzato il loro programma entro l’anno. I piani presentati, dopo la votazione on-line del pubblico, che ne ha selezionati 30, hanno passato il vaglio della giuria, che ne ha scelti tre.
3.000 aziende agricole, 35.000 addetti, 250 milioni di fatturato sono i numeri di questo fenomeno, diventato oggi un vero e proprio welfare verde che offre supporto, riabilitazione e reinserimento sociale alle persone più deboli e fragili.
“Siamo stati antesignani ancora una volta. Prima di altri abbiamo capito che l’innovazione, per noi fondamentale in tutte le sue declinazioni, passa anche da questo nuovo modello di assistenza, di offerta di servizi sociali, per la salute, il benessere e il reinserimento. Abbiamo risposto in questo modo alle necessità della società, addirittura prevedendone i cambiamenti. Sono orgoglioso di premiare, anche in questa edizione, iniziative così interessanti, che creano opportunità, rimettono al centro l’individuo, sviluppano occupazione, senza perdere di vista il prodotto di qualità e il business. E’ la migliore conferma che abbiamo percorso la strada giusta”. Questo il commento di Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura all’annuncio dei tre progetti vincitori, tra i tanti presentati, che provenivano da tutto il territorio italiano.
Per Angelo Santori, segretario generale della Onlus Senior – L’Età della Saggezza: “Sostenere economicamente ancora le migliori proposte nel campo dell’agricoltura sociale vuol dire arricchire i prodotti e i servizi offerti dall’agricoltura di ulteriori e importanti valori, che vanno dalla difesa della salute al miglioramento della qualità della vita e della persona; dalla creazione di beni comuni per la collettività al mantenimento di un tessuto sociale vitale nelle aree interne del Paese, meno servite”.
“Siamo profondamente convinti del contributo dell’agricoltura alla ripresa e alla crescita sostenibile del Paese. Non a caso vantiamo una storica partnership con Confagricoltura, che ci permette di valorizzare lo spirito mutualistico che guida il nostro modo di fare impresa. Sostenere questo bando, infatti, significa per Reale Mutua e Reale Foundation contribuire a generare impatti misurabili e intenzionali per la generazione di un bene comune”, ha detto Virginia Antonini Direttore Comunicazione Istituzionale, sostenibilità e Fondazione di Reale Group.