A Sorgà, 28 chilometri da Verona, il calo demografico è diventato un problema: oggi gli abitanti sono a quota 3.070, cento in meno nell’ultimo quadriennio. Così il sindaco, Mario Sgrenzaroli, ha deciso di mettere sul tappeto le contromisure del caso: le nuove famiglie che decideranno di mettere su casa in paese non pagheranno l’addizionale Irpef (lo 0,5 per mille) per i primi cinque anni. Il Consiglio comunale ha approvato nei giorni scorsi la delibera, e il primo cittadino ha incassato, con i voti favorevoli al bilancio di previsione, anche il supporto di una delle aziende presenti sul territorio.
La Bonferraro Spa, fondata nel 1964, che porta il nome della frazione fra le province di Mantova e Verona e oggi conta 450 dipendenti, quasi tutti residenti in zona. Qui la crisi è arrivata solo di striscio, mantenendo una delle prime fabbriche italiane per la produzione di elettrodomestici.
Un legame forte con il paese, al punto da offrire 10 lavastoviglie come bonus aggiuntivo per le giovani coppie: «Ci è sembrato naturale fare qualcosa per aiutare a trattenere i residenti a Sorgà – spiegano in azienda – e nemmeno pensavamo che questo potesse fare notizia».
Lo sconto fiscale riguarda anche chi volesse aprire una nuova attività: «Anche questo aspetto è importante per incentivare la residenza – spiega il sindaco – Una edicola in più, un bar, un panificio che non sia solo in una delle frazioni come adesso, aumenterebbero la qualità della vita. E poi ci vorrebbe un locale adatto ai giovani». Da commerciante, prima ancora che da prima cittadino, la rinuncia a cinque anni di entrate non preoccupa: «Se non ci sono nuove aperture, il Comune non incassa comunque nulla. Meglio allora sostenere e incentivare chi decide di investire e occupare uno dei tanti esercizi commerciali che la crisi ha svuotato».