Cercansi aziende per produrre le stampatelle (tagliatelle stampate designed in Bolzano)

Qualche tempo fa l’ADI – Associazione per il Design Industriale – ha invitato designer e produttori di tutto il mondo a presentare progetti relativi al mondo dell’alimentazione sul tema Design for Food and Nutrition. La Facoltà di Design e Arti della Libera università di Bolzano ha partecipato al concorso con il progetto Stampatelle, che fra i 91 prodotti selezionati ha ricevuto una menzione d’onore.

Una “STAMPAtella” è una tagliatella con stampato sopra un messaggio,  frutto di una attività che è a metà tra quella del pastaio e quella del compositore tipografico. Si può produrre una pasta, unica e originale, rinnovando le classiche tagliatelle, semplici da fare in casa, con un’infinita possibilità in termini di gusti e messaggi.

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Un’attività ideale per i bambini, che infatti si sono cimentati con le stampatelle nei laboratori organizzati lo scorso luglio al MUBA – Museo dei Bambini Milano. Hanno creato delle vere tagliatelle di pasta su cui – grazie a speciali caratteri tipografici – si sono divertiti a scrivere un messaggio “da mangiare”: un pensiero di cibo a più livelli, da gustare con gli occhi, la testa e le papille gustative.
stampatelle_1_240Le stampatelle nascono dalla collaborazione fra Mariagiovanna Di Iorio, designer e ricercatrice, specializzata nella progettazione e nello sviluppo di libri, oggetti, libri-oggetto e identità visive, e Kuno Prey, designer di prodotto e professore, fondatore della Facoltà di Design e Arti a Bolzano. Il suo lavoro come designer – racconta chi lo conosce – è caratterizzato da un’innata curiosità e ricerca sui nuovi materiali e tecnologie, nonché da uno stretto rapporto con le realtà dell’artigianato.

AuszeichnungIl mattarello con il quale comporre messaggi – insieme al kit di caratteri appositamente creati – nasce nelle officine della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano.

“Il MUBA aveva lanciato un concorso internazionale di idee per dei workshop interattivi di due settimane durante il periodo dell’Expo 2015. Il bando chiedeva di riflettere sul cibo come veicolo di cultura, valore e risorsa. Noi abbiamo pensato che il gesto di preparare la pasta in casa, così radicato nella cultura italiana, fosse un buon punto di partenza per sperimentare le interazioni tra il mondo del progetto, quello del cibo e dell’istruzione. Quale migliore occasione per parlare con degli interlocutori d’eccezione, i bambini, di condivisione del sapere, della pasta, del progettare e del comunicare?”

“Mariagiovanna di Iorio, la mia collega esperta grafica, ha scelto un carattere tipografico che garantisce un buon risultato di leggibilità quando viene stampato in basso rilievo. Da questo abbiamo ricavato dei caratteri veri e propri in resina alimentare – racconta Prey – Ne abbiamo fatti più di 2mila, tutti caratteri mobili, come quelli di una volta, con i quali poi i bambini potevano comporre i loro messaggi. Il piano di lavoro era un tagliere di legno di faggio, i bambini componevano le righe di testo inserendo ogni carattere in uno speciale mattarello con tre scanalature. I caratteri vengono tenuti fermi da delle apposite calamite. Un’ulteriore sfida era quella di comporre le parole specchiate proprio come i veri tipografi”.

Per la causa è stato sacrificato qualche mattarello di casa: “Il primo mattarello era quello rubato nelle rispettive cucine, poi ne abbiamo acquistati 25, trasformati con l’applicazione di calamite e lamierini sul retro di ogni carattere. Tutti lavori che sono stati eseguiti all’interno delle nostre officine.
Un peccato non poterli acquistare: “Le stampatelle non sono nate per la produzione: chissà, potrebbero essere trasformate in un gioco didattico per le scuole elementari. Siamo in contatto con varie istituzioni in Iitalia e all’estero che vorrebbero che andassimo da loro a tenere dei workshop con i bambini. Se qualche azienda vuole farsi avanti possiamo parlarne: ideale sarebbe una ditta che produce giochi didattici per le scuole”.

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