I due fronti della Baxi, azienda con casa madre olandese e sede a Bassano del Grappa, un migliaio di addetti (e due volte tanto nell’indotto), specialista nella progettazione e produzione di caldaie e sistemi per il riscaldamento ad alta tecnologia.
Da un lato la crescita possibile, con l’acquisizione del 25% del Gruppo G.I. Holding, con sede a Latisana (Udine) e siti produttivi in Italia e Ungheria, oltre a uffici commerciali in Malesia ed Emirati Arabi, 300 dipendenti. Dall’altro la mancata opportunità a oggi di investire in loco nella produzione delle unità esterne delle pompe di calore per mancanza di spazio: la proposta di allargarsi negli attuali spazi produttivi della confinante Pengo è stata bocciata dal Consiglio Comunale.
In piena transizione energetica, e con un mercato scosso dall’effetto superbonus e sconto in fattura ma dal trend in costante crescita, Baxi «intende potenziare la produzione di pompe di calore per il residenziale, in spazi dedicati» spiega Alberto Favero, direttore generale di Baxi Spa. Oggi le linee di produzione sono 12 per caldaie murali e ibride, più una per le caldaie a terra. Qui a Bassano si produce anche (solo per i mercati esteri, dalla Germania alla Gran Bretagna: l’Italia non è ancora attrezzata per una distribuzione di questo genere) la prima caldaia domestica certificata premiscelata a idrogeno puro, una novità assoluta ed a zero emissioni.
Le unità esterne delle pompe di calore a oggi non vengono prodotte dal Gruppo: l’obiettivo è affrancarsi dalla dipendenza da fornitori esterni. «L’obiettivo era avviare la produzione nella seconda parte del 2024: e se non sarà a Vicenza, sarà in un altro sito del gruppo. Questo territorio ha un distretto del freddo e del calore ad alta specializzazione e una forte presenza nella componentistica, ma non è certo favorito per quanto riguarda il costo del lavoro».
Faveri non pronuncia la parola delocalizzazione, ma si limita a dire che «questo genere di cambiamenti non si ferma. Non è solo una questione di nuovi posti di lavoro, ma di mantenimento dei livelli occupazionali attuali, perché di fatto mentre settori come le pompe di calore crescono, altri andranno a ridursi e le nuove politiche energetiche e ambientali imporranno di rinunciare ad alcune produzioni mentre altre si affermano».
L’operazione
Quanto all’azienda di cui è stato rilevato il 25%, si tratta di una realtà di rilievo per la produzione e commercializzazione di soluzioni d’avanguardia nella climatizzazione, nel raffreddamento dei processi industriali, nel condizionamento di precisione e nel trattamento dell’aria per edifici commerciali, industriali e pubblici. Sempre pompe di calore dunque, ma per strutture di grandi dimensioni (centri commerciali e direzionali, aeroporti).
La partnership con G.I. costituisce «una notevole opportunità di ampliamento delle nostre soluzioni per la transizione energetica: le pompe di calore svolgono un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione degli edifici – sottolinea Favero – Per Baxi e per il gruppo BDR Thermea questa nuova partnership strategica rappresenta un’ottima opportunità per facilitare e velocizzare questo processo, entrando in segmenti di mercato ad oggi non ancora totalmente presidiati».
Bertrand Schmitt, CEO del Gruppo BDR, commenta: «Grazie a questa collaborazione acceleriamo la possibilità di offrire ai nostri clienti l’accesso alle soluzioni di G.I. Holding. La transizione energetica è in piena corsa e l’elettrificazione ha un ruolo chiave nella decarbonizzazione del riscaldamento e del raffrescamento. Con questa partnership possiamo offrire ulteriori soluzioni per il comparto commerciale, contribuendo insieme a costruire un futuro sostenibile».
E Paolo Baldissin, amministratore delegato di G.I. Holding (in foto con Favero), aggiunge: «Unendo le forze dei due Gruppi, entrambi realtà multi-brand, possiamo integrare e completare le nostre soluzioni per il comfort, ampliare la nostra collaborazione e, grazie alle interazioni sinergiche che si verranno a creare, avviare lo sviluppo di nuovi prodotti e sistemi ancor più evoluti ed efficienti, potenziando il portfolio a basso impatto ambientale e con refrigeranti naturali».
Una visione del futuro «coerente oltreché simile, una condivisione di valori e di competenze» che induce le due aziende a consolidare una cooperazione già attiva da anni. Un modo, anche, per rafforzare la presenza commerciale in Italia e negli oltre 70 Paesi di distribuzione.
I protagonisti
Baxi Spa, con oltre 90 anni di storia, negli anni ha affinato il know-how nel settore del riscaldamento e della climatizzazione. Green factory innovativa, Baxi è centro di eccellenza nell’attività di progettazione: pioniera dei sistemi ibridi integrati, ha progettato la prima caldaia domestica premiscelata funzionante a idrogeno e realizzato la prima linea produttiva in Europa per le caldaie H2. Azienda con 1.000 dipendenti e un fatturato di 424 milioni di euro nel 2022, Baxi è ben radicata nel mercato italiano ed esporta i propri prodotti in oltre 70 Paesi.
G.I. Holding è una realtà internazionale che produce e commercializza soluzioni HVAC all’avanguardia sia per il comparto commerciale che industriale attraverso prestigiosi marchi quali CLINT, KTK KLIMATECHNIK, NOVAIR e MONTAIR. Europa, Medio Oriente e Sudest Asiatico sono i mercati di riferimento di G.I. Holding, con siti produttivi in Italia e Ungheria e uffici commerciali in Malesia ed Emirati Arabi. Il Gruppo conta 300 dipendenti; nel 2022 ha registrato un fatturato di 73,5 milioni di euro e una crescita del 20% nel primo semestre 2023.
BDR Thermea Group è leader nella produzione di soluzioni intelligenti per il riscaldamento e la climatizzazione residenziale e commerciale. Il gruppo ha più di 6.800 dipendenti ed è presente in oltre 100 Paesi. BDR Thermea, che ha raggiunto nel 2022 un fatturato di 2,2 miliardi di euro, opera nel mercato con i prestigiosi marchi BAXI, De Dietrich, Remeha, Brötje, Chappée e Baymak. L’headquarter è ad Apeldoorn, in Olanda.
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