Giovani, nonne, ingegneri e psicologhe: in 300 per Vieni a vivere in montagna

Hanno letto del progetto Vieni a vivere (e lavorare) in montagna (ne avevamo parlato lo scorso novembre)

Hanno immaginato di cambiare vita, e hanno indicato una località preferita fra quelle che si sono dette disponibili a conoscere e integrare nuovi residenti.

Hanno scritto una lettera per presentarsi, e per spiegare le proprie motivazioni a provarci.

E ora sono pronti per la prima tappa; una visita di due giorni, accolti e seguiti dai Ciceroni locali.

Chi sono?

L’identikit

Il Friuli VG raccoglie 88 candidature: seguono 21 dal Lazio e altrettante dalla Lombardia, 16 dall’Emilia Romagna, 13 dalla Puglia. Ci sono  anche richieste dall’estero: Ucraina, Baleari, Germania, Canada, Romania.

La maggior parte sono persone singole (120, una quota del 40%), e coppie (89, pari al 30%), ma ci sono anche nuclei familiari fino a sei persone.

L’84% delle candidature è presentata da donne e la fascia di età più rappresentata è dai 41 ai 50 anni; una persona ha meno di 20 anni, e sei sono oltre i 70.

La maggior parte ha una occupazione (151 candidati), 70 sono i liberi professionisti e 45 sono i disoccupati. Ancora, ci sono 21 pensionati e quattro studenti. 218 persone sono disponibili a mettersi in gioco anche cambiando lavoro.

I candidati

In trecento hanno superato il primo step. “Se si considera che il Comune più piccolo del Friuli Venezia Giulia è Drenchia, con 121 abitanti, le candidature raccolte equivalgono a tre volte tanto – spiegano alla cooperativa Cramars che coordina il progetto -. E se si sommano i vari componenti dei nuclei famigliari che si vorrebbero trasferire, si potrebbe teoricamente contare oltre 600 nuovi abitanti, praticamente cinque nuovi piccoli paesi per la montagna friulana“.

I giovani

Vorrei trovare un lavoro e un ambiente diverso, è già un po’ di tempo che guardo possibilità di lavoro in montagna, dalla quale sono sempre attratto ma ho sempre visto poca disponibilità, quest’anno ho fatto domanda per lavoro estivo in malga ma non ho avuto risposta, sono anche interessato a cercare opportunità imprenditoriali di allevamento e di altre attività montane: lo scrive Stefano, 24 anni, studi in Biotecnologia, radici sia friulane che sarde: Questo progetto mi ha davvero illuminato perché potrebbe essere l’ideale per ciò che sto cercando, sogno di mettere su famiglia in un ambiente montano accogliente lontano dalla frenesia della città.

La stessa età di Emanuele, studi in filosofia: Sento di non aver ancora vissuto la mia vita, nel senso più alto della parola. Ho sempre vissuto in città, in un contesto “controllato”. Ho notato che il contatto con la natura, specialmente la montagna, ha un forte effetto terapeutico su di me.

Ayurveda e ingegneria

Francesca, diplomata maestra e operatrice Ayurveda, classe 1972, spiega che Mi ha colpito la vostra presentazione. I miei nonni mi raccontavano dei loro paesini dove tutti si conoscevano, i bimbi giocavano in strada e le donne lavoravano i merletti tutte insieme nelle contrade… Io ho vissuto in parte questa realtà nella mia infanzia, ma allora c’era tanta diffidenza fra le persone, un po’ mancava quel senso di appartenere tutti ad una comunità viva e attiva.  Pur non conoscendo nessuno dei territori indicati, ho scelto i due che sono più vicini da raggiungere, avendo familiari a Monfalcone e a Trieste.  Mi sono trasferita spesso e in realtà diverse. Mi adatto facilmente ai lavori manuali e agricoli. Ciò nonostante amo la mia professione e mi piacerebbe fosse considerata motivo d’inserimento nella nuova realtà.

C’è anche una coppia di cittadini del mondo: 48 e 49 anni, attualmente  residenti a Vicenza, esperienze di vita e lavoro fra Medio Oriente e Nord Africa: lavorano come tecnica del restauro dei beni culturali e ingegnere delle telecomunicazioni: E’ da qualche tempo che stiamo valutando di trasferirci in un luogo circondato dalla natura dove abbracciare uno stile di vita piu’ semplice e minimalista. Siamo cosi venuti a conoscenza del vostro progetto che ci ha subito entusiasmato. Sentiamo il bisogno di ridurre il nostro impatto sull’ambiente, ritrovare una dimensione più umana della vita e abbracciare valori come un profondo senso di comunità, solidarietà e coesione sociale, che in luoghi come le città ormai si sono persi. Inoltre vogliamo fuggire dall’inquinamento dell’aria e da quello acustico che nel luogo dove viviamo attualmente stanno diventando insostenibili. Siamo entrambe persone con un grande spirito di adattamento e apertura verso stili di vita e di pensiero diversi dalla nostra poiché pensiamo che l’inclusione e la conoscenza arricchiscano il nostro modo di pensare e la nostra anima. In questo luogo ci aspettiamo di rallentare i nostri ritmi di vita migliorandone la qualità, liberarci da tutto il superfluo e imparare a vivere a contatto con la natura.

Ritorno a casa

Paolo è della provincia di Ancona: prossimo a rientrare in Italia dopo 15 anni passati lavorando e vivendo in Cina. Ha 59 anni:  Ho una casa nelle Marche che ho già provveduto a mettere in vendita tramite agenzia in quanto non voglio vivere qui. Sono una persona responsabile che ha ricoperto ruoli importanti nel campo del lavoro. Conosco bene la Carnia Comeglians Ovaro Ravascletto ecc… La motivazione che mi spinge a candidarmi per vivere in questi posti è che sono innamorato di questa zona e a me piace la montagna. Dopo 15 di Cina vorrei finalmente trovare la mia dimensione che ho sempre pensato fosse il FVG.

Nonna multitasking

Brillante la candidatura di Caterina: Divorziata, single, 58 anni e nonna di due belle bambine di 6 e 10 anni, disoccupata al momento. Ho pluriennale esperienza come cameriera e banconiera (adoro il rapporto col pubblico) ma anche come addetta alle pulizie ed avventizia. Sono multitasking o per meglio dire Switch tasking, mi adatto facilmente, giovanile e dinamica. Ultimamente, infatti, non trovando nel settore della ristorazione faccio la badante seppur prediligendo persone non allettante; mi piace aiutare le persone. A questo punto, amando molto la montagna, gli animali, la natura in genere, stavo cercando rustici con terreni da coltivare ad orto e per tenere una mucca/maiale e galline ed altro, quando ho trovato il vostro sito. Non ho dubitato, ho letto, chiesto approfondimenti eccomi qui a presentarmi, candidarmi come nuova abitante.

Fidanzati e famiglia

Marco, 24 anni, manda la candidatura per se stesso, i genitori, un fratello e anche la fidanzata:  Siamo un nucleo familiare di 5 persone.

Questa decisione di intraprendere un nuovo percorso di vita riflette la volontà di costruire un futuro assieme, condividendo responsabilità, sfide e gioie, scrive la ragazza.

Dal punto di vista professionale non ho particolari aspettative dato che ancora devo trovare una professione che mi attragga completamente, sono quindi disponibile a qualsiasi esperienza lavorativa. Allontanarmi dalla frenesia del contesto industriale, respirare aria pulita ed essere a contatto con la natura è ciò che mi spinge a partecipare all’iniziativa. Vorrei trovare una comunità accogliente, delle attività che possano interessare i giovani e una connessione internet che renda possibile un eventuale smart working o la diretta streaming (10-20 Mbps). La difficoltà maggiore che potrei incontrare è la mancanza di coetanei e quindi nel fare nuove solide amicizie, riflette Marco.

Dalla fabbrica all’orto

Fra le candidature anche quella di un cittadino cubano, già residente nel Pordenonese, e di un 36enne che lavora in una fabbrica della zona: Da luglio di quest’anno ho conseguito il titolo di guida escursionistica ambientale, professione che vorrei esercitare anche in collaborazione con altre realtà, alcune delle quali sono presenti nelle valli del Natisone. Ho una laurea triennale conseguita 10 anni fa in scienze ambientali, che è rimasta nel cassetto inutilizzata. Idealmente mi piacerebbe vivere a contatto con la natura e sostenere le piccole realtà locali, comprese quelle impegnate nel sociale, apprendere nuove competenze manuali, in particolare quelle legate alla gestione di un orto e dell’autoproduzione in generale.

Da Milano alla montagna

Infine, la milanese Alessia, classe 1970, Psicologa Psicoterapeuta specializzata in ‘relazione d’aiuto’: La mia vita attuale mi vede in città, a Milano, dove vivo da sola. Purtroppo, da dopo la pandemia, lavoro da casa e questo ha un po’ modificato il grado di soddisfazione per l’attività che svolgo, e che in precedenza si realizzava sempre in presenza. Anche le relazioni sociali si sono un po’ allentate, a Milano ciascuno è sempre un po’ più focalizzato ‘sul suo’ e questo a me spiace molto e in qualche modo impatta sulla mia ‘felicità’ (riducendola), oltre al fatto che soffro sempre di più il cemento e l’assenza di colline, montagne, alberi, fiumi, fiori e profumi e orizzonti naturali, oltre il palazzo di fronte. Perciò li cerco nei fine settimana e durante le vacanze, ma tornata nel mio appartamento mi sento menomata, un po’ in carcere. Da questo ‘vulnus’ ho iniziato a pensare a possibili vite alternative, ho esplorato alcune aree del Piemonte e della Lombardia e sono alla ricerca di una nuova possibilità di vita. Naturalmente nella città in cui vivo ho amici e svariate connessioni sociali, alcune da decenni, ma penso sia ormai diventato necessario per me gettare lo sguardo nel futuro e valorizzare maggiormente ciò che ‘sono’, non temere di perdere le amicizie ma piuttosto di desiderare costruirne di nuove, parimenti solide. Questa che voi proponete, potrebbe davvero essere la mia occasione di trasformazione perché mi pare offra l’opportunità di ‘appartenenza’.

 

Si parla di #StorieaNordest. Potrebbero interessarti anche:

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