Il giovane casaro e una vecchia latteria di paese da far rinascere in Cadore

Questa è una delle tante – belle – storie che si incrociano sulla pagina Facebook del Gruppo DoloMitici (adesso sono oltre 200mila). E siccome si parla di giovani, di impresa e di economia di montagna, tutti temi  che a questo blog piacciono molto, ecco un post già scritto in prima persona dal protagonista, Alex Tomè, che ha lanciato una raccolta fondi collettiva.
Da qui seguiremo passo dopo passo la riuscita del progetto e la sua crescita.

La storia

Ciao a tutti, mi chiamo Alex ed ho 23 anni.
Fin da bambino ho sempre avuto un grandissimo sogno: aprire una mia attività, anche se ancora non avevo deciso in quale ambito.
Con il passare del tempo iniziai ad appassionarmi a due mondi meravigliosi: le Dolomiti, montagne dove vivo e che amo con tutto il mio cuore e l’agroalimentare italiano in tutta la sua completezza ovvero a partire dall’allevamento dell’animale, alla trasformazione della materia prima, fino alla vendita del prodotto finito; da subito ho sentito una particolare passione per la filiera lattiero-casearia.
Ho lavorato in diverse malghe di alta montagna inizialmente come allevatore di vacche da latte ed è proprio qui, tra questi verdi pascoli di alta quota dove ho vissuto per anni, che mi sono avvicinato ad un’arte antica e affascinante… quella del casaro.

L’idea

Vivendo in montagna per tutti questi anni e frequentando quindi i paesini che popolano le diverse valli ho notato un progressivo abbandono di queste zone: paesi fantasma, stalle costrette a chiudere, pascoli abbandonati destinati a diventare boschi, fienili vuoti… quello che i nostri nonni con tanto impegno hanno costruito sta svanendo anche dal ricordo di chi vive qui oggi e questo mi rattrista molto.
Se le stalle chiudono, il territorio resterà trascurato, l’economia montana morirà e tradizioni millenarie cadranno nell’oblio facendoci dimenticare le nostre origini.
Da questa situazione è nata un’idea in me: “Io sono un casaro… lavoro il latte. Gli allevatori lo producono. Se comprassi il loro latte montano e lo trasformassi in un ottimo formaggio per poi venderlo a valle attraverso una serie di mercati? Così facendo i contadini sarebbero spronati a produrre in quanto un casaro ha bisogno di latte. Il ciclo pian piano potrà ripartire: il casaro trasforma, l’allevatore produce… quindi stalle aperte e animali al pascolo… ed ecco che rinasce l’agricoltura montana!”

Il progetto 

Sull’onda di questa idea, dopo varie ricerche, in maniera un po’ inaspettata si è presentata un’occasione imperdibile: prendere in gestione una vecchia latteria del paese situata a Casada, un bellissimo paesino di montagna situato a 1000 metri di altezza del comune di Santo Stefano di Cadore, nella verde Val Comelico nel cuore delle Dolomiti.
Alla proposta di gestire questa struttura e di aprire una latteria io e mia sorella Chiara di 20 anni, che condivide con me questa missione, non ci abbiamo pensato due volte e abbiamo accettato la sfida credendoci fino in fondo.
Abbiamo deciso quindi di aprire un mini caseificio nel quale produrre vari tipi di prodotti: formaggi di vacca e di capra, freschi, mezzani stagionati, spalmabili, stracchini, coagulazioni lattiche, erborinati, caciotte, yogurt, ricotte, formaggi a crosta lavata, formaggi affinati su vecchie cantine secolari, formaggi affinati al fieno, alla paglia, al carbone ecc…
Cerchiamo di produrre una vasta gamma di prodotti innanzitutto per differenziarci sul mercato e anche per stupire e soddisfare il più possibile il consumatore proponendo un’offerta molto ampia.
I prodotti caseari verranno venduti sia nello spaccio con vista panoramica sulle Dolomiti, sia attraverso una serie di mercati itineranti, fiere e varie manifestazioni.
Se richiesto, e se ci dovesse essere l’esigenza, realizzeremo anche un e-shop al fine di poter distribuire ad un pubblico ancora più vasto i nostri prodotti.
La latteria sarà un’attività aperta, sociale. Promuoveremo gite, attività didattiche, giornate di open day, degustazioni, insomma un caseificio che non produca solo formaggio, ma che offra anche servizi, esperienze e cultura.
Un altro aspetto a cui presteremo molta attenzione sarà la materia prima che deve essere LOCALE, GENUINA e ottenuta con IL RISPETTO DELL’ANIMALE E SENZA SFRUTTAMENTI ECCESSIVI ED INTENSIVI. Questo è fondamentale per la realizzazione di un buon formaggio.
Sarà proprio la produzione e la cura della materia prima che distinguerà il nostro lavoro in quanto preferiamo avere una minore quantità, ma una maggiore qualità del prodotto per i nostri futuri clienti e allo stesso tempo, una maggiore qualità della vita per i nostri animali.
Per rendere questo possibile abbiamo accordato una collaborazione con due giovani allevatori di 27 e 30 anni che anche loro hanno appena iniziato qualche anno fa con l’apertura di due piccole stalle, una di vacche e una di capre dalle quali abbiamo quindi deciso di acquistare il latte per i nostri formaggi.
I loro animali vengono foraggiati solo ed esclusivamente con fieni di alta montagna falciati a 1000 metri di altezza nella verde Val Comelico, nel cuore delle Dolomiti, montagne dichiarate patrimonio mondiale dell’umanità da UNESCO dal 2009.
Nei mesi più caldi le capre vengono portate in alpeggio a malga Dignas a 1600 metri di quota nella bellissima Val Visdende, mentre le vacche pascolano su vecchi prati abbandonati e poi riportati alla luce proprio da questi giovani, ma tenaci allevatori.
Se la latteria darà buoni frutti, questi giovani allevatori saranno pronti ad incrementare il numero di animali da allevare e di prati da recuperare così che pian piano quello che stava morendo RINASCERA’.

Il finanziamento

Essendo molto giovani non abbiamo grandi risparmi, anche perché purtroppo la sera del 24 luglio una forte grandinata ha distrutto le macchine, il tetto e gli intonaci di casa nostra quindi il vostro aiuto è ancora più sentito.
Abbiamo cercato di risparmiare il più possibile facendo gran parte dei lavori da soli anche con l’aiuto dei nostri genitori che ci appoggiano sempre e credono in questo nostro progetto.
Essendo giovani imprenditori, abbiamo avuto la possibilità di accedere ad un finanziamento agevolato a tasso ridotto.
Mancherebbero comunque 20mila euro per pagare tutte le pratiche burocratiche, l’Iva sui macchinari e per dare una garanzia alla banca che ci sta finanziando.
Capiamo che la cifra sia impegnativa, infatti non pretendiamo di raggiungere interamente questo obiettivo, ma ci teniamo a dire che ogni piccola donazione per noi è fondamentale.
I lavori in latteria stanno proseguendo bene grazie all’aiuto della mia famiglia, di nostro papà e nostra mamma che finito il lavoro in fabbrica partono da Conegliano e ci raggiungono in latteria per ristrutturarla e prepararla… insomma, per farla nascere!
Ci siamo improvvisati muratori, idraulici, pittori, falegnami… insomma tutto fare perché non riusciamo a permetterci delle ditte che facciano i lavori, ma non molliamo e piuttosto di stare fermi facciamo con le nostre mani!

Ringraziamenti

Siamo giunti alle conclusioni, un ringraziamento a tutti coloro che decideranno di fare una donazione che, grande o piccola che sia, risulterà per noi di fondamentale importanza!
Purtroppo non possiamo promettervi un qualcosa in cambio, spero che per ora un immenso grazie, per l’interesse e l’aiuto che ci darete, possa essere sufficiente.
Sappiate che con questa donazione non finanzierete solo la latteria, ma anche la rinascita di un’economia del territorio, una salvaguardia dell’ambiente e un sistema di allevamento in cui l’animale non ha un numero, ma un Nome.
Finanzierete un gruppo di giovani che crede ancora in questo paese pieno di meraviglie, crede nel fare impresa e che invece di aspettare il cambiamento decide di esserlo puntando alla rinascita di quell’ambiente montano che da troppo tempo si sta spegnendo.
Grazie mille a tutti voi di cuore.
Alex, Chiara, mamma Ivana e papà Loris.
Per chi volesse l’avventura passo dopo passo su Instagram c’è la pagina “latteriadicasada

 

Si parla di #GiovaniaNordest. Potrebbero interessarti anche: