Solidarietà Veneto, 600 bimbi con il fondo pensione (c’è anche un neonato)

Il più giovane è stato iscritto quando aveva 15 giorni di vita: è in buona compagnia, perché fra i nuovi iscritti nella sezione familiari a carico di Solidarietà Veneto figurano anche undicenni. Così i genitori regalano loro risparmio e anzianità contributiva.

Bambini con il fondo pensione, dunque. Fra i nuovi iscritti del Fondo Solidarietà Veneto – promosso e amministrato dai rappresentanti dei lavoratori (CISL, UIL) e dei datori di lavoro del Veneto (Confindustria, Confapi, Confartigianato, CNA, Casartigiani e Federclaai), nato nel 1990 come primo fondo territoriale in Italia con lo scopo di offrire una pensione complementare a quella erogata dal sistema pubblico – spiccano le nuove adesioni. Si tratta di oltre 7.500 ingressi, miglior dato di sempre se si esclude il 2007, tra cui, in particolare quelli dei giovani: i nuovi iscritti hanno infatti un’età media di 35 anni, con una quota di circa 600 giovanissimi (età media di 11 anni) fra i “soggetti fiscalmente a carico”.

Come si spiega questo dato? «In un contesto nel quale cresce la consapevolezza di dover pensare al proprio futuro, molti genitori scelgono di iscrivere i figli: regalano non solo una forma di risparmio, ma soprattutto uno sconto fiscale e una anzianità contributiva che porteranno sempre con sé», spiega Paolo Stefan, direttore generale.

E questo indipendentemente da quello che il figlio farà, una volta cresciuto: «Potrà lavorare in Veneto, e continuare a versare qui la propria quota, ma potrà andare in un’altra regione o ovunque in Europa: esistono strumenti bilaterali di riconoscimento dei contributi versati passando ad un’altra gestione. Oppure, potrà scegliere di proseguire con la contribuzione volontaria, o semplicemente mantenere attiva la propria posizione: non si sa mai dove lo porterà la vita».

Quella che rimane acquisita è la riduzione di aliquota dello 0,3% applicata alla previdenza complementare per ogni anno di versamenti, successivo al 15°: se la tassazione normalmente è del 15%, già vantaggiosa rispetto a un Tfr versato in azienda, con lo sconto annuale si può scendere a un minimo del 9% di prelievo. In questo senso il vantaggio fiscale determinato dall’anzianità accumulata potrebbe fare la differenza non solo in sede di liquidazione della pensione integrativa, ma durante il periodo di accumulo, in caso di anticipazione per spese mediche.

L’attenzione dei giovani al risparmio previdenziale può derivare anche da una crescente consapevolezza relativamente ai possibili effetti dell’“inverno demografico” sui sistemi previdenziali pubblici: nell’incertezza del quadro, vi è – da parte dei veneti – la ricerca di una pragmatica soluzione del possibile problema, segnala il report appena diffuso.

I risultati

Dopo il 2022 – annus horribilis della finanza mondiale – nell’anno appena concluso, la numerosità delle nuove adesioni e la crescita delle contribuzioni confermano Solidarietà Veneto come forma di previdenza largamente più diffusa in regione.

Il Fondo registra tra l’altro il più elevato incremento patrimoniale di sempre (+282 milioni di euro + 15,6%): a fine anno le risorse gestite superano i 2,2 miliardi di euro.  In generale l’andamento è positivo in tutti i territori: spiccano, per dimensione, Treviso e soprattutto Vicenza, che supera le 23mila adesioni complessive. Oltre quota 10mila associati anche le province di Padova (in notevole progresso nell’ultimo triennio) e Belluno, che presenta il più elevato rapporto fra associati e popolazione e che ha anche il primato della componente femminile.

Verona segna invece il più alto incremento in termini relativi (+12,40%) rispetto all’anno precedente. «Negli ultimi cinque anni, nonostante il Covid e le recenti tensioni internazionali, sono stati oltre 30mila i nuovi iscritti al fondo pensione regionale» dice Paolo Bizzotto, presidente di Solidarietà Veneto. «I risultati ottenuti sono il frutto dell’impegno costante sul territorio, fatto di informazione, consulenza ed educazione previdenziale. Tutto ciò senza dover per forza “persuadere”: i lavoratori, soprattutto i giovani, sono consapevoli dei cambiamenti in corso in ambito lavorativo e pensionistico ed hanno soltanto la necessità di indirizzarsi verso la soluzione più in linea con le loro necessità. Solidarietà Veneto, da oltre trent’anni, è al loro fianco».

Il modello

Nel 2023 il fondo ha raddoppiato gli sportelli informativi a disposizione dei risparmiatori: 130 punti di contatto attivati in collaborazione con le Parti istitutive, a cui si aggiungono numerosi altri sportelli aziendali.

E’ forse anche grazie alla capillarità e alla gratuità con cui Solidarietà Veneto – Associazione senza scopo di lucro – mette a disposizione questo servizio che si riscontra in Veneto un tasso di partecipazione alla previdenza complementare (47% – stima 2023) superiore alla media nazionale, così come accade nelle altre regioni ove operano fondi pensione territoriali (Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta).

Fra le specificità, nonostante i numerosi aderenti che mantengono la posizione pur avendo maturato i requisiti per il pensionamento, in Solidarietà Veneto si registra un’età media degli iscritti di 44 anni, inferiore a quella nazionale (47 anni).

L’andamento finanziario del 2023 riflette il clima euforico ha contraddistinto l’andamento dei mercati finanziari, rincuorati dalla possibile fine della fase di rialzo tassi, anche in ragione di un’inflazione decisamente meno allarmante rispetto al 2022.

Altro elemento positivo – è l’analisi del fondo – è il ritorno della remuneratività dei titoli obbligazionari. Ne consegue una novità che Solidarietà Veneto può annunciare agli associati: «Dal 1° dicembre 2023 – spiega Stefan – il comparto GARANTITO di Solidarietà Veneto è gestito da Anima Sgr assieme a Great Lakes Insurance SE, Munich RE, che hanno vinto il bando di gara avviato prima dell’estate.

Con la nuova gestione tutti gli iscritti del comparto possono contare sulla copertura al 100% del capitale versato, recuperando così anche le perdite accumulate nel 2022». La protezione offerta dal comparto, assieme ai risparmi fiscali e al rendimento che potrà offrire in uno scenario di tassi maggiormente favorevole, incontra le esigenze di sicurezza degli iscritti prossimi alla pensione, ma anche dei più avversi al rischio.

 

Si parla di #LavoroaNordest. Potrebbe interessarti anche:

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