Assunzioni “chiavi in mano” per convincere le aziende a creare lavoro: solo nei prossimi sei mesi ci sono 1.500 posti potenziali

Assunzioni “chiavi in mano”, cioè destinando ai disoccupati la formazione preliminare in materia di sicurezza e altre abilitazioni di base che, se fatta prima, non grava sul futuro datore di lavoro (che così è ancora più motivato ad assumere).
Secondo una indagine svolta per conto di Confartigianato Marca Trevigiana nelle imprese artigiane della zona, sono 1.550 le le aziende che registrano segnali di ripresa e ricercano dipendenti. In proiezione, a livello provinciale, nei prossimi 6 mesi, oltre 700 aziende artigiane ricercheranno operai generici, 600 richiederanno operai specializzati, 130 aziende cercheranno tecnici e 100 ricercheranno impiegati.
LE OPPORTUNITÀ – Le imprese intervistate hanno dichiarato di non avere riserve nel valutare l’opportunità di aprire ai giovani. Complessivamente, oltre il 60% delle aziende afferma che terrebbe in considerazione un giovane alla prima esperienza lavorativa per un’eventuale assunzione; la stessa percentuale di aziende si dichiara disponibile a ospitare giovani in stage finanziati dalla Regione.
ediTra le aziende che nel corso del primo semestre 2014 hanno registrato un aumento del fatturato, quasi il 30% ha aumentato il numero dei dipendenti. Nel complesso il 26% delle aziende si attende per il prossimo futuro una situazione in miglioramento, il 34% una situazione stabile e il 39% una prospettiva negativa. Circa il 40% delle aziende che si attende un miglioramento è intenzionato ad assumere nuovi dipendenti.
Non tutti i settori sono uguali: nelle costruzioni e nel commercio le prospettive sono negative al 50%, seguiti da circa il 40% nel sistema moda. La metalmeccanica presenta un 44% di aziende che dichiarano un’evoluzione positiva ed è al primo posto tra i settori più orientati a una uscita dalla crisi, seguito dal legno arredo (37%).

LE FIGURE – Le più richieste sono: per il 46% operai generici, per il 38,7% operai specializzati, per l’8,3% tecnici e per il 6,7% impiegati. Emergono, ancora una volta, fortissime differenze settoriali. Nel settore legno-arredo il 57% delle ricerche riguarda operai specializzati, mentre nel sistema moda quasi l’80% delle ricerche riguarda operai generici. Nella metalmeccanica le aperture si rivolgono per il 50% a operai specializzati e per il 13% a tecnici.

DOMANDA E OFFERTA – Resta la difficoltà a far incontrare le due esigenze. Oltre il 40% delle imprese che hanno assunto nuovo personale nel corso dell’ultimo anno dichiara di aver incontrato difficoltà nella ricerca; tra quanti hanno ricercato personale, ma non hanno poi effettivamente assunto, oltre il 66% asserisce di aver trovato ostacoli. Le difficoltà, per quasi il 75% dei casi, riguardano l’individuazione dei profili adeguati alle esigenze dell’azienda.

COME METTERSI IN POSIZIONE FAVOREVOLE – Confartigianato Marca Trevigiana sta confrontandosi con le imprese per profilare i loro fabbisogni occupazionali, rilevando competenze e requisiti per i futuri occupati. Successivamente si incroceranno le rilevazioni con la banca dati del Centro per l’Impiego, con il quale c’è una convenzione proprio su questo obiettivo. Una volta individuati i candidati ideali che rispondo alle esigenze delle imprese, saranno organizzati dei corsi di formazione in materia di sicurezza e altri adempimenti in modo da liberare i datori di lavoro da queste urgenze, e saranno promossi i primi colloqui.
I corsi si terranno nella provincia di Treviso, ma non sono riservati a chi è residente qui.

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