Tortellini, tecnologia e un ponte apparecchiato per 3.314

Ieri (17 giugno), 15 ristoratori hanno servito 13 quintali di tortellini a 3.314 commensali sul Ponte Visconteo, apparecchiato come una grande tavolata, a Valeggio sul Mincio (Verona). La tradizione riporta al 300, e all’amore fra un ninfa che viveva nel fiume (il Mincio) e un soldato, simboleggiato da un fazzoletto annodato. Oggi quel nodo, di pasta tirata sottile sottile, ha trovato un ripieno ed è uno dei simboli gastronomici del territorio. Quanto ai tortellifici, hanno adattato una produzione tradizionale alle moderne tecnologie: non servono a stampare tortelli in 3D, ma a venderli all’estero grazie all’edizione moderna di una grande vetrina (online) .

Una banca (la Popolare di Verona), un’azienda vinicola (la Valdo spumanti, che ci ha messo il Cuvée di Boj della linea Prestigio), pasticcerie e produttori di carrelli elevatori, caseifici e allevamenti: la macchina degli sponsor si è mossa “per la Festa del nodo d’amore”, capace di portare fin qui turisti (mangianti) da tutto il mondo. Un’occasione per far conoscere il territorio, promuoverlo dal punto di vista sia turistico che gastronomico, riuscire a farlo emergere nonostante la vicinanza di Mantova e Verona, che già calamitano visitatori.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA borghettoA Valeggio, ultimamente, sono arrivati autobus di scolaresche anche dall’estero: hanno parcheggiato, sono entrati nel pastificio, hanno miscelato uova e farina e farcito tortelli, poi li hanno cotti e se li sono gustati. Il pastificio Remelli è uno dei casi di artigianato digitale che la Confartigianato del Veneto ha presentato nella sua ultima convention regionale.

Digitale non è tanto la pasta – che anzi, priva di conservanti e fatta alla vecchia maniera, più di qualche giorno non dura. Digitale è il modo di venderla. Il sito aziendale è diventato una vetrina: racconta la storia di famiglia e il legame con questi borghi, il negozio dove il personale tutto al femminile non solo vende, ma suggerisce ricette e dispensa consigli, il laboratorio dove anche gli aspiranti chef possono imparare, basta prenotare una visita con un po’ di anticipo.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAProdotto e territorio diventano tutt’uno: fra i ripieni c’è il brasato con pasta all’Amarone, Sedano di Verona e formaggio (il monteveronese Dop), asparagi di Mambrotta e piselli di Colognola ai colli, tanto importanti per l’economia del paese dove crescono – esposti verso sud, a un’altitudine inferiore ai 200 metri, riparati dall’umidità causate dalle nebbie e dalle gelate primaverili, su un terreno di natura vulcanica – che le maschere tipiche del Carnevale qui sono il Re Biso e la Regina Lasagna.
Formula che funziona: dopo avere raggiunto clienti nelle pincipali città – Milano, Torino – il pastificio ha iniziato un trasporto settimanale destinazione Monaco.

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