L’alternanza scuola lavoro? Si fa in 4.200 ville (venete)

Oltre 4mila ville venete fra Veneto e Friuli diventano una straordinaria palestra formativa per giovani e ragazzi interessati a mettersi in gioco come protagonisti sul fronte della conservazione, dell’innovazione culturale e della progettazione di nuove forme di turismo e di valorizzazione del territorio. Lo prevede un protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero per l’Istruzione: le ville venete si aprono agli studenti e diventano ambito di formazione, studio e lavoro. L’intesa riguarda gli alunni dei licei e degli istituti secondari superiori del Veneto.

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“Grazie al protocollo che estende alle ville venete lo strumento dell’alternanza scuola- lavoro –commenta l’assessore regionale alla scuola e alla formazione Elena Donazzan – gli studenti veneti possono accedere ad un ambito specifico di formazione che valorizza propensioni e conoscenze in ambito artistico, culturale, turistico, in particolare per gli allievi dei licei e degli istituti ad indirizzo artistico e turistico”.

Il Veneto ha già introdotto da tempo l’alternanza scuola-lavoro estendendola a tutti gli ordini di scuola secondaria superiore, licei compresi, e anticipando quindi la riforma della ‘buona scuola’ – ricorda Donazzan – “Con questa nuova partnership, sponsorizzata dagli stessi proprietari delle ville, offriamo ai nostri giovani una chance in più: la possibilità di fare esperienza nella conservazione, valorizzazione e promozione turistico-imprenditoriale di un patrimonio unico al mondo, segno identificativo del Veneto e della sua cultura”.

Il protocollo prevede la nascita di un nucleo di coordinamento tra Ufficio scolastico regionale, Istituto e Associazione ville venete per l’attivazione di percorsi di alternanza tra scuola e lavoro sul tema del paesaggio e delle ville venete e l’avvio di laboratori e di esperienze formative per docenti e studenti sul tema della civiltà delle ville.

villa“Delle 4.200 ville venete che costellano le province di Veneto e Friuli, oltre la metà sono beni culturali vincolati – dichiara Giuliana Fontanella, presidente Istituto regionale Ville venete Irvv – Questo patrimonio rappresenta una straordinaria palestra formativa per giovani e ragazzi interessati a scoprire la storia e le testimonianze della Serenissima e a mettersi in gioco come protagonisti sul fronte della conservazione, dell’innovazione culturale e della progettazione di nuove forme di turismo e di valorizzazione del territorio. L’inserimento delle ville venete nel circuito delle esperienze dell’alternanza tra scuola e lavoro consente di creare una nuova opzione per costruire modelli formativi integrati e interdisciplinari capaci di sviluppare nuove competenze culturali, professionali e didattiche”.

slide04L’apertura delle ville alle scuole, peraltro sperimentata con successo già da 32 proprietari e inserita in oltre 200 percorsi didattici rivolti alle scuole di ogni ordine e grado – sottolinea il conte Passi, presidente dell’associazione Ville venete – dimostra la sensibilità e la capacità di protagonismo degli oltre 500 proprietari rappresentati dall’Associazione Ville Venete. “Siamo l’unica esperienza sistematica riconosciuta a livello nazionale di ville aperte alle scuole, alla didattica e alle università”, fa sapere l’Associazione.