Gli studenti maker stampano (e riparano) i giocattoli dei bambini

Nonni, mamme, papà, perfino Babbo Natale possono rilassarsi: c’è una alternativa a comprare e regalare giocattoli. Basta stamparli: giocattoli “ecologici” ( fatti di materiale derivato del mais PLA ), creativi, perfino le parti rotte o mancanti possono ricomparire.

Il progetto 3D Toys è firmato dagli studenti dell’Ipsia Galilei di Castelfranco Veneto; sì, sempre loro, e sempre capitanati dal prof  Daniele Pauletto. Ricordate? Sono i ragazzi (ma ci sono anche due ragazze) che lavorano sui droni, hanno messo a punto un piano per usarli come salvavita capaci di consegnare al volo – letteralmente – farmaci di emergenza (pensate all’adrenalina per un allergico, o al siero anti vipera) e salvare vite facendo parlare di sé fino a Londra e Berlino. Per realizzare il loro progetto hanno lanciato una raccolta fondi collettiva (il crowdfunding Fablab@scuola con la Fondazione Nordest e Unicredit) e hanno sbancato. Il loro Makerlab, a Castelfranco Veneto, è aperto tutti i pomeriggi dalle 14,30 alle 18,30 e sabato 8,30 -13.00 mattina, basta fare la prenotazione via mail (makerlab@ipsia-galilei.gov.it): ci sono già centinaia di chiamate.

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Nel laboratorio si usano utilizzano smarthphone e stampa 3D. Qui gli studenti inventori digitali fanno nascere idee e progetti, oltre ad assemblare le stampanti 3D a basso costo si sviluppano applicazioni con la rivoluzionaria tecnologia della stampa tridimensionale. Qui si stanno sviluppando altre invenzioni, tra cui il Progetto 3D Toys.
giochi 2Per i più piccoli si stampano animali, fiori o piante, e si possono creare giochi a partire dalla frutta o verdura.
Per i più grandi ci sono giochi creativi che si possono scegliere dal web, e una volta scaricati stamparli, oppure crearli con app tramite smartphone. Il risultato sono portachiavi, portachiavi con led , cubi simil lego, con un vantaggio: la stampante 3D può realizzare oggetti praticamente di qualsiasi forma, senza particolari limitazioni.

E se l’amato giocattolo è rotto – e succede – niente paura: con lo scanner 3D si può ricreare e stampare in giochibuona parte.
Finora si è lavorato con soldatini e piccole macchinette di plastica, ma il vero fine, più ancora che riparare giocattoli, è insegnare come aggiustare le cose stampando e prima persona: così anche i giovanissimi diventano a loro volta piccoli maker, e imparano.