L’azienda nata in un garage, rilevata da un dipendente, e un trasmettitore radio ambizioso (raccontati dagli universitari) #TourPmi

Un trasmettitore radio ambizioso, tanto da chiamarsi Mozart, come il genio musicale. E’ il prodotto di punta della DB Elettronica Telecomunicazioni, Spa fondata nel 1975 in un garage, dove prendono vita i primi trasmettitori FM da qualche decina di Watt di potenza. Nel 1993 in azienda approda Guglielmo Feliziani, appena laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni: una carriera completa, da progettista a responsabile tecnico per poi divenire socio, tanto che dal 2000 al 2014 rileva progressivamente tutta l’azienda. Nel 2016 viene acquisita Screen, azienda italiana leader nel broadcast televisivo, il cui know how permette di espandere la gamma di prodotti, e nel 2017 aprono le filiali DB ASIA a Singapore e DB America a Miami.

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Questa è una delle imprese che ha aperto le sue porte agli studenti universitari del progetto #TourPMI, che ha creato 22 link tra altrettante aziende clienti di diverse filiere produttive e 150 studenti, tra i 21 e i 26 anni, iscritti all’Università Ca’ Foscari Venezia (Dipartimento di Management, corso di International Management) e all’Università di Padova (Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata, corso di laurea Triennale di Comunicazione).

I ragazzi sono entrati operativamente nelle aziende selezionate a partire dal mese di ottobre 2018. Alla fine, nella sede di Banca IFIS a Mestre, sono state presentate le loro proposte di business e storytelling digitale, in un confronto costruttivo e dialettico con le imprese “clienti”.

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Un esempio concreto è quello della DB Elettronica Telecomunicazioni Spa, una presenza globale dal 1975 con la produzione di trasmettitori FM e TV: una nicchia (i clienti sono sostanzialmente le stazioni radio), che con la specializzazione ha saputo espandersi in altri settori creando la linea DB Science per le istituzioni scientifiche, a cominciare dal CERN, e la linea di studi radio e televisivi).

Sede principale a Padova, 80 dipendenti, oltre 160 Paesi coperti e l’80% del prodotto diretto all’estero. Il progetto proposto dagli studenti è disruptive, cioè dirompente, perché propone di applicare la tecnologia a radiofrequenza a nuovi ambiti di business e  valorizzando lo storytelling di un trasmettitore FM Innovativo: è un discendente dei primo prodotto di successo di DB e infatti si chiama Mozart Next. Unisce le qualità del passato (a cominciare dal suono pulito) a un’anima ecologica (con brevetto COLD-FE), al risparmio energetico e alla possibilità di subire manutenzione senza dover interrompere il funzionamento. Un brevetto sul quale gli studenti hanno lavorato: «DB ha abbracciato con entusiasmo il progetto New #TourPMI perché è convinta che il confronto con gli studenti rappresenti una doppia opportunità: per l’azienda di ricevere nuove ispirazioni di business e per i ragazzi di scoprire le reali dinamiche imprenditoriali – dice Feliziani Guglielmo, ceo del Gruppo – Siamo certi che il lavoro svolto dai team universitari darà valore aggiunto all’azienda sia in termini di strategia sia di comunicazione, valorizzando al massimo i nostri nuovi prodotti».

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Pianole e Generazione Z

Gli universitari sono entrati in aziende di tutta Italia: anche alla Bontempi, storico brand da 82 anni sinonimo di qualità e punto di riferimento per la musica, oggi di proprietà del gruppo ICOM Spa. Dice Andrea Ariola, amministratore unico: «E’ stato un piacere far parte del progetto e ospitare questi ragazzi, volenterosi e con così tanta voglia di imparare. Hanno conosciuto da vicino la nostra impresa, il nostro modo di operare e le dinamiche di mercato che ci coinvolgono ogni giorno». Gli studenti si sono concentrati sui buyer del futuro, la «Generazione Z», ridefinendo bisogni e target con la possibilità di creare una community degli user per la formazione online allo strumento musicale, l’uso di giochi digitali da integrare al prodotto fisico e una nuova App. Non solo: è stata elaborata una strategia per penetrare il mercato asiatico con negozi virtuali su piattaforme e-commerce, partnership con istituzioni educative, regali e packaging innovativi.

Mobili a misura di cliente orientale

A Teramo invece, dove Las Mobili produce mobili d’ufficio da oltre quarant’anni ed esporta il made in Italy in 76 Paesi raggiungendo 1.200 clienti in Medio Oriente, Europa, Russia e Africa, tra le proposte messe a punto c’è anche una partnership con The Tongij University College of Design and Innovation di Shangai per promuovere i giovani designer cinesi. Tra le opportunità è stato suggerito un maggior investimento comunicativo e di advertising sul mercato russo con grande attenzione all’uso di Instagram, dove proporre un catalogo virtuale appositamente creato, e VKontakte, il Facebook russo. «Siamo da sempre molto vicini alla formazione dei giovani – ha spiegato Marcello Pedicone, ad di Las Mobili – Per questo motivo cerchiamo di avvicinarci agli studenti e di ridurre le barriere tra mondo del lavoro e università. Poi, da questi confronti emergono spunti importanti per tutti: suggerimenti, intuizioni, idee vincenti per loro e per noi». Gli studenti si sono focalizzati sulla penetrazione del mercato cinese ipotizzando la creazione di una linea di mobili ergonomicamente studiata per il consumatore orientale.

Un progetto “che  arricchisce e porta valore a tutti gli attori coinvolti – spiega Alberto Staccione, direttore generale di Banca IFIS Valore per le aziende e i loro imprenditori, chiamati a compiere un esercizio non semplice: l’ascolto disincantato dei giovani e delle loro idee. Valore per i ragazzi, spesso alla loro prima esperienza nel difficile mondo del lavoro. Valore per le Università che consolidano rapporti di territorio e con le imprese che vi operano. Valore per la nostra Banca che si nutre ogni giorno di confronto e scambio per migliorare la propria azione e sostenere i suoi clienti, con proposte concrete di qualità”.

E per Stefano Micelli, docente di Economia e gestione delle imprese al Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia e supervisore del progetto, “una chance concreta per i giovani: abbiamo permesso loro di entrare nel mondo del lavoro con metodo, elaborando proposte fattive in un clima di collaborazione intelligente e dinamica con le imprese – precisa. Oggi non abbiamo voluto condividere degli studi, che già hanno una dimensione scientifica, ma raccontare delle “visioni” originali e vincenti, e l’abbiamo voluto fare attraverso la voce delle imprese e dei ragazzi. Il percorso si inserisce nel più ampio progetto di didattica innovativa del nostro Dipartimento, che chiamiamo “Experior”, dove docenti, studenti e imprese lavorano insieme per analizzare problemi reali e immaginarne le soluzioni”.

Crediamo molto nella possibilità di far lavorare studenti e imprese a stretto contatto – commenta Renato Stella, presidente del corso di laurea in Comunicazione dell’Università di Padova – è un modo molto utile per completare la formazione degli studenti e allo stesso tempo per contribuire concretamente ai processi di innovazione nelle aziende”.