Il progetto di un padre per suo figlio (e gli altri); nel Veneziano la prima clinica Feldenkrais per i bambini (e non solo) con disabilità

Aiutare il proprio figlio, e dalla propria esperienza imparare ad aiutare altre persone. “Tutto nasce cinque anni fa, quando nasce il nostro Riccardo. Ci sono delle complicazioni, il bambino riporta dei danni. Paralisi cerebrale può significare tante cose diverse: nel nostro caso tetraparesi spastica, significa incapacità di usare gli arti, parlare, alimentarsi da solo. Non ci hanno dato prospettive di miglioramento, a noi sembrava  impossibile”.

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Cinque anni dopo, la determinazione di papà Christian Barzazi, padre di Riccardo, si traduce nel taglio del nastro della prima clinica dedicata alla cura della disabilità infantile tramite il metodo Feldenkrais, a Pianiga, provincia di Venezia. “Dopo un momento di comprensibile difficoltà, umana e psicologica, abbiamo cominciato a cercare qualcosa che potesse aiutare Riccardo. Ci aiutavano la fede e una grande convinzione. Ci sembrava impossibile che il cervello, con i suoi miliardi di neuroni, un organo di cui tuttora si conosce poco, potesse non progredire in alcun modo. Un libro, “il cervello infinito”, ci ha aiutato a orientarci, e abbiamo trovato nel Metodo Feldenkrais lo strumento per mettere in pratica questa teoria”. La possibilità cioè, con opportuni stimoli, di ripararsi e apprendre nuove funzioni.

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Erano passati già due anni e mezzo dalla nascita di Riccardo; la famiglia – mamma Maria Giovanna e la sorellina maggiore Veronica – trova un’insegnante, Anat Baniel, la più esperta che lavora in California, e porta il figlio da lei. “Pensavamo di stare un paio di mesi, siamo rimasti un anno e mezzo: il sintomo principale, la rigidità, ha mostrato da subito un miglioramento importante. Poi, con il tempo, i progressi hanno rallentato, la nostra vita e il lavoro era qui, siamo tornati in Italia”.

Qui la famiglia è entrata in contatto con operatori formati nel metodo dall’insegnante israeliana Eilat Almagor, che tiene in Italia al Centro Scientifico del Movimento di Simone Broccoli a Strigara di Sogliano al Rubicone FC il corso di formazione Feldenkrais quadriennale); la voce si è sparsa e la casa dei Barzazi a Dolo è diventata il luogo in cui altre famiglie, altri bambini, accedevano alla terapia. “Riccardo ha ripreso a migliorare, grazie a un’insegnante che lo aiuta a partire da quello che sa fare. Oggi si rotola sulla pancia, a ogni lezione impara qualcosa di nuovo“. Sono piccoli passi, per un bimbo che ha pianto per la prima volta a cinque mesi, e sorriso a otto: “Ogni cosa che nella normalità può sembrare banale, per noi è una conquista“.

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Christian è un avvocato e un imprenditore; la sua azienda, Gruppo Green Power, si occupa di efficienza energetica in ambito domestico. “Ci abbiamo messo due anni e mezzo anni a trovare una strada per aiutare nostro figlio. Io ho avuto la possibilità di farlo accedere a queste cure, so bene che non per tutti e così. E ho lavorato a distanza per tutto il tempo che siamo stati all’estero, tre o quattro ore al giorno al telefono, con il supporto dei miei collaboratori in Italia”. Per questo Christian non si è fermato. Dai colloqui con un medico dentista che a sua volta aveva investito in un centro medico con più specialità è nata una clinica che consentirà ai bambini (e non solo) di poter accedere a questo metodo a pochi passi da casa, anziché essere costretti a recarsi all’estero (Danimarca, Stati Uniti ecc.) con costi per le famiglie decisamente elevati (per mezzora anche 200/300 euro; qui si paga 60 per un’ora).

Il Centro Medico Viola ha già investito sul progetto “Smart Children”, grazie al quale medici esperti assistono ogni bambino in tutte le fasi della crescita e dello sviluppo e con aree della struttura appositamente studiate “a misura di bambino”; attivo da oltre due anni sul territorio, con 27 medici e 23 reparti specializzati, tra cui un ambulatorio chirurgico – il Centro ha fatto spazio anche a questa nuova ‘cura’ ed estenderà la superficie disponibile dagli attuali 500 mq a 750 mq, un ampliamento in buona parte sarà dedicato all’esercizio del metodo Feldenkrais. L’operazione è sostenuta dalla Fondazione Giovani Leoni – nata nel 2013 dall’iniziativa dei fratelli Barzazi per offrire supporto ed assistenza ai bambini con bisogni speciali – con un investimento iniziale di 200mila euro.

Il progetto cardine della Fondazione è diffondere la conoscenza del metodo Feldenkrais, per i benefici che può portare ad adulti e bambini affetti da paralisi cerebrale infantile, stroke (ictus), sindromi genetiche, sindrome dello spettro autistico, disturbi dell’attenzione e iperattività.

Ieri, domenica 19 maggio, il taglio del nastro.

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“E’  il coronamento di un percorso che parte dal 2013,  una svolta fondamentale per aiutare i bambini, le loro famiglie e chiunque voglia a curare numerosi problemi e disabilità fisiche più o meno gravi – ha detto Barzazi, presidente della Fondazione Giovani Leoni, inaugurando centro di Pianiga – . Dobbiamo considerare che la paralisi celebrale infantile presenta costi altissimi per le famiglie e comporta una drastica riduzione della qualità della vita. Si calcola che le cure possano arrivare a costare 40 mila euro l’anno per persona, che raggiungo i 100 mila euro se si contano anche i costi indiretti. Di questi, i due terzi sono a carico della famiglia e solo un terzo è in carico allo Stato. È alla luce di questi dati che per sostenere questo progetto abbiamo inaugurato una raccolta fondi, dedicata a tutto il mondo delle imprese e dello sport e lanciamo oggi una ‘call to action’ alla ricerca di sponsor e testimonial che possano permetterci di offrire cure gratuite a tutti i bambini che ne abbiano bisogno. Con un piccolo contributo possiamo cambiare la vita non solo dei bambini, ma anche delle loro famiglie, che non dovranno più sostenere costi esorbitanti per un approccio che si sta rivelando molto efficace”.

I numeri sono impressionanti: la paralisi cerebrale infantile colpisce un bambino ogni 500 nati. Oggi in Italia sono 50.000 i bambini affetti da questa patologia e, solo in Italia, vengono diagnosticati 2.000 nuovi casi ogni anno. In Veneto questa patologia interessa 2.000 bambini, vale a dire un caso ogni 400 nuovi nati. Il sostegno di sponsor e testimonial potrà  consentire cure gratuite ai bambini, mentre fra gli obiettivi della famiglia di Riccardo c’è anche una modifica della leggere regionale veneta che già permette il rimborso di alcune terapie riabilitative.

“Quando Christian Barzazi mi ha proposto l’idea di aprire da noi la prima clinica italiana per il metodo Feldenkrais ho accettato subito con entusiasmo – spiega Rossano Viola, fondatore del Centro Medico Viola – Con questo progetto puntiamo a creare un vero e proprio hub a misura del bambino. Alla struttura Smart Children, 11 reparti differenti per rispondere a tutte le necessità nel periodo infantile, si affianca l’ampliamento della nostra struttura che diverrà il primo centro medico Feldenkrais in Italia, dove esperti del settore sono già a disposizione delle famiglie da inizio di quest’anno”.

Il metodo Feldenkrais è un processo di apprendimento individuale basato su una stretta integrazione tra movimenti, sensazioni e pensiero, che consente di individuare, ridurre o evitare dolori, malesseri psicofisici, limitazioni posturali o funzionali, ristabilendo un tono muscolare equilibrato in tutto il corpo. Ideato nel 1949 da Moshé Feldenkrais, tra i più esperti trainer nel trattamento dei bambini affetti da paralisi celebrale infantile ma anche di coloro che mostrano disturbi quali l’autismo, deficit di attenzione (ADHD) o disordini genetici. La disciplina è oggi apprezzata anche da sportivi, musicisti o artisti in cerca del miglioramento delle loro performance o da persone comuni colpite dai più diversi problemi.

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Per ulteriori informazioni, consultare la pagina web del Centro Medico Viola dedicato al Progetto Feldenkrais (https://www.centromedicoviola.it/progetto-feldenkrais/), il sito di Fondazione Giovani Leoni (https://www.centromedicoviola.it/progetto-feldenkrais/), e il profilo Facebook della Fondazione (https://www.facebook.com/fondazionegiovanileoni/).

E per contribuire: IBAN IT 49 E 08749 36191036000002625