Legno, funghi e mirtilli certificati: cresce il bosco sostenibile veneto

Una certificazione, quella di Gestione forestale sostenibile, capace di garantire al consumatore finale che i prodotti di origine forestale (il legno o un suo derivato, come la cellulosa, ma anche i prodotti forestali non legnosi, come funghi, tartufi, frutti di bosco, castagne) derivino da foreste gestite in maniera legale e sostenibile, quindi che non provengano da tagli illegali o da interventi irresponsabili, che possono portare all’impoverimento o alla distruzione delle risorse forestali.

E il bosco sostenibile cresce in Veneto. Salgono a oltre 52.000 gli ettari che possono fregiarsi del marchio di Gestione forestale sostenibile. Si tratta del marchio internazionale Pefc – Programme for endorsement of forest certification schemes -, assegnato ad enti e privati che garantiscono una gestione delle foreste mantenendone la biodiversità, la capacità di rinnovamento, la vitalità e la potenzialità ad adempiere a rilevanti funzioni ecologiche, senza comportare danni ad altri ecosistemi.

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New entry del progetto di certificazione, di cui è capofila Confagricoltura Belluno in collaborazione con Confagricoltura Veneto, sono in provincia di Belluno i Comuni di Calalzo, Lamon, Longarone e Seren del Grappa, che si aggiungono a 15 Regole (Comelico, Auronzo, Vigo) e ai Comuni di Mel e Trichiana, raggiungendo quota 23.237 ettari. Ma il progetto piace anche alla provincia vicentina, dove sono entrati i sette Comuni dell’Altopiano di Asiago oltre a Caltrano, Calvene, Lugo e Valbrenta, per un totale di 27.399 ettari di bosco sostenibile. Nell’Alta Marca trevigiana hanno aderito invece Miane, Pieve del Grappa e Valdobbiadene, per un totale di 1.180 ettari.

Il certificato di sostenibilità è intestato a Confagricoltura Veneto, mentre Confagricoltura Belluno rappresenta il gestore e coordinatore del gruppo, denominato Veneto Foreste. Come detto Il legname o la fibra può essere marchiato per poter rimanere rintracciabile nelle varie fasi delle successive lavorazioni, sino al prodotto finito, ed è quindi commerciabile come proveniente da boschi gestiti in maniera corretta.

“Siamo in continua espansione, dato che nelle tre province abbiamo raggiunto 52.000 ettari di bosco sostenibile – spiega Michele Salviato, responsabile della gestione forestale sostenibile di Confagricoltura Belluno -. “Il progetto piace ed è ritenuto interessante a livello commerciale, anche perché ci sono bandi regionali del Programma di sviluppo rurale che offrono contributi a chi abbraccia la gestione sostenibile delle foreste.

Il marchio Pefc diventa un valore aggiunto anche per gli enti pubblici e privati. Ci sono Comuni che ci credono così tanto che si certificano pur non avendo vantaggi diretti, in quanto possono contare su piccole superfici. La certificazione, inoltre, ora comprende anche la possibilità di vendere piccoli oggetti realizzati direttamente nel bosco come panche, tavoli, strutture. Si adatta anche a progetti di valorizzazione dei prodotti forestali da filiera locale, come quello finanziato dalla Camera di Commercio di Belluno e da Confagricoltura per favorire il comparto forestale e la filiera corta, con un sistema di tracciabilità che può dare certezza sull’origine del legno impiegato nella produzione”.

“Il mercato accorda sempre di più la preferenza ai manufatti realizzati con legname proveniente da foreste gestite in modo sostenibile – chiosa Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno -. Il bosco copre circa il 25 per cento della superficie del Veneto ed è in continua espansione. La certificazione è un passo in avanti importante per valorizzare i nostri boschi, che vantano legni molto pregiati e può servire, in un’ottica futura, a creare filiere che portino lavoro e occupazione”.