Che cosa succede al Brennero con i tamponi obbligatori (per gli italiani)

Mentre la montagna vive tutta la difficoltà di un nuovo stop, arrivato quando il lavoro per la riapertura era stato avviato e il personale richiamato, un punto cruciale quale è il valico del Brennero vive ore di grande confusione.

La questione dei tamponi, resi obbligatori per chi entra in Austria ed è diretto in Germania, sta creando enormi disagi agli autisti dei Tir provenienti dall’Italia. Dalle 3 di lunedì 15 febbraio è stata chiusa al traffico pesante l’autostrada A22 da Verona in direzione nord, e tutto il traffico dirottato su Tarvisio. Per i camion che la sera prima si trovavano sul tratto interessato della A22 (oltre 800 mezzi) è stata istituita un’area per i tamponi, e solo con esito negativo del test i conducenti potranno proseguire il viaggio. “Ma gli autisti che dovessero risultare positivi dove verranno indirizzati? Dovranno abbandonare il mezzo, e dove?”, si chiede il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, che chiede che sui “tamponi al Brennero, si applichi il principio di reciprocità” in un appello al neoministro dei Trasporti Enrico Giovannini e al presidente del Consiglio Mario Draghi.

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“Anche l’Italia faccia i tamponi ai conducenti provenienti dalla Germania e dall’Austria, disponendo unità mobili di controllo – propone Uggè – Se gli autisti italiani vengono considerati portatori di virus, non si vede perché il principio non debba valere per tutti. Chiedo poi che fine abbia fatto il Corridoio verde europeo che ha consentito fino a oggi di gestire con equilibrio la crisi emergenziale e la necessità di garantire la circolazione di mezzi indispensabile per l’approvvigionamento dei beni”, aggiunge Uggè.

Tirolo ad “alto rischio”

La  situazione di caos viabilistico collegata ai controlli anti-Covid 19 avviati in territorio Austriaco e Tedesco, che sono stati intensificati presso il confine del Brennero, ha portato alla creazione di una lunga coda di mezzi in uscita arrivata all’alba a oltre 3 chilometri, “con disagi crescenti per gli autotrasportatori e danni ingenti per tutte le imprese. Sta danneggiando non solo i nostri autotrasportatori, ma l’intera economia italiana”, è la denuncia che arriva da Michele Varotto, presidente di Confartigianato Trasporti del Veneto, dopo che il Tirolo è stato classificato dalle autorità tedesche come “zona ad altissimo rischio Covid”.

Pertanto ogni trasportatore che prevede di entrare in Germania attraverso il Tirolo deve disporre di un test Covid (un certificato di tampone antigenico covid-19 negativo effettuato nelle 48 ore precedenti all’ingresso in territorio tedesco). Inoltre, ogni autista deve registrarsi online su https://www.einreiseanmeldung.de/#/ prima di entrare in Germania.

“Il Brennero – prosegue -, secondo gli ultimi dati disponibili al 2018, è il primo valico alpino per trasporto di merci su strada, con 38,8 milioni di tonnellate, un quarto (25,3%) delle merci che passano per i 15 valichi alpini. La direttrice del Brennero viene utilizzata per il trasporto dei prodotti del made in Italy verso l’Austria e altri sei Paesi europei quali Germania, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Svezia. Un valico strategico quindi. Possiamo anche capire le motivazioni sanitarie per la limitazione messa in atto, ma non le modalità di attuazione troppo repentine e senza comunicazioni agli addetti ai lavori. Bene quindi che, tempestivamente, la Polizia abbia istituito filtri più a valle, a Bressanone e perfino a Verona Nord, dove i camion sono dirottati verso altri confini, come quello di Tarvisio. E bene che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini, il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese abbiano concordato di far allestire dalla  Sanità Militare -Ministero della Difesa, postazioni per effettuare i test agli autotrasportatori. Ma – conclude Varotto – serve il che il nostro Governo istituisca la reciprocità del tampone. Se noi veniamo considerati portatori di virus, non si vede perché il principio non debba valere per tutti. Mi chiedo poi che fine abbia fatto il Corridoio verde europeo che ha consentito fino a oggi di gestire con equilibrio la crisi emergenziale e la necessità di garantire la circolazione di mezzi indispensabile per l’approvvigionamento dei beni”.

Il Veneto è centrale nei corridoi europei e il trasporto è l’anima dell’economia nazionale e in particolare del Nord-est. Questo ennesimo collo di bottiglia non potrà che avere effetti negativi sull’economia italiana e sulle piccole imprese, già duramente colpite dalla crisi provocata dalla pandemia, dal momento che il Brennero è il primo valico commerciale alpino con 38,8 milioni di tonnellate di merci trasportate su strada, per un valore (dato 2019) di più di 90 miliardi di euro, che rappresentano un quinto (20%) del made in Italy manifatturiero e pari al 5,1% del PIL. In pratica, il principale accesso ai mercati del Centro e del Nord Europa per le merci italiane

Test rapidi

Poche ore dopo, nel primo pomeriggio di lunedì 15, in una nota ALIS – Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile – ha fatto sapere che  “a seguito delle decisioni adottate dalle autorità tedesche ed austriache che impongono il divieto di accesso nel territorio austriaco del Tirolo, tramite il valico del Brennero, a tutti gli autotrasportatori sprovvisti di certificato che attesti la negatività al Covid-19 nelle quarantotto ore precedenti, ALIS è costantemente in contatto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per garantire che le imprese del trasporto stradale subiscano i minori disagi possibili e, di conseguenza, per limitare i danni economici in una fase storica già fortemente compromessa”.

Il vicepresidente e direttore generale di ALIS Marcello Di Caterina parla  sull’impegno in favore di una risoluzione rapida delle code che si sono generate al confine tra Italia ed Austria. “Accogliamo con favore – prosegue Di Caterina – l’immediata soluzione individuata congiuntamente dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini, dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, di allestire subito  presidi militari per effettuare test rapidi agli autotrasportatori e continueremo a monitorare la situazione con massima attenzione e priorità, manifestando la nostra piena disponibilità per collaborare alla risoluzione delle criticità”.

Sconcerto

Il presidente della Sezione Trasporti e Logistica di Confindustria Trento Andrea Gottardi, rappresentando il pensiero di tutto il settore dell’autotrasporto trentino, esprime rammarico e sconcerto per quanto sta accadendo al valico del Brennero.

“Si tratta di un provvedimento contrario a quanto prevede la libera circolazione delle merci – spiega Gottardi –, che sta creando danni enormi alle imprese e agli autotrasportatori italiani. Mentre gli operatori tedeschi e austriaci fanno ingresso in Italia senza alcun impedimento e circolano liberamente nel nostro Paese, l’Austria ha di fatto portato al blocco dell’esportazione delle nostre merci: le fabbriche tedesche attendono i nostri prodotti, che arriveranno con notevole ritardo, con conseguenze pesantissime anche sulle loro catene produttive. Conviviamo con questa pandemia da un anno: è inammissibile che in un fine settimana di metà febbraio sia adottato un provvedimento di questa portata, in vigore dal lunedì, senza nemmeno che sia diramata una nota ufficiale: abbiamo appreso questa novità domenica sera da una nota dell’Aiscat che avvisava del rischio di disagi e code al Brennero. Centinaia di mezzi sono stati fatti rientrare in sede questa stessa mattina, ancora carichi, per provvedere ai tamponi grazie ai medici aziendali e alle farmacie del territorio. Mi preme ringraziare Autostrada del Brennero, che è stata capace di intervenire per gestire, per quanto possibile, questa emergenza immotivata e incomprensibile”.