Con il bando Pmi Covid nasce la crema contro le irritazioni da mascherina

Si vedono i primi frutti del bando rivolto alle piccole e medie imprese trentine per sostenere la realizzazione di prodotti e servizi utili per contrastare la diffusione del virus Covid-19 e per limitarne l’impatto sulla vita sociale ed economica. Lo aveva emesso l’estate scorsa Trentino Sviluppo, su richiesta della Provincia autonoma di Trento nell’ambito delle misure “Riparti Trentino”, riscuotendo un notevole successo: ben 105 domande presentate da altrettante aziende, 37 delle quali erano state ritenute finanziabili da una specifica Commissione di valutazione.

Questa storia arriva da Besagno, piccola frazione del comune di Mori (circa 10mila abitanti) alle pendici del Baldo, dove è operativa dal 2018 Voxal Corporation. L’idea è stata combinare erboristeria e biotecnologia, mescolando saperi tradizionali e scienza moderna. Il progetto d’impresa, sviluppato dal farmacista Michele Moggio, mira a produrre prodotti per la cura della pelle e della persona secondo processi e standard qualitativi elevati, da settore farmaceutico.

Di qui la costruzione di un laboratorio all’avanguardia, con rigidi protocolli di controllo particellare dell’aria, di rilevazione della temperatura e di sterilizzazione quotidiana con i raggi UV. Al suo interno vengono prodotte nove diverse tipologie di creme e gel per tutti i tipi di pelle, create su base parametrica grazie anche ai contributi del fondo Seed Money-FESR (finalizzato a promuovere la diffusione di iniziative imprenditoriali nei settori innovativi o ad alta tecnologia).

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Le materie prime impiegate sono sia le erbe tradizionali di montagna, come bardana e cardo mariano, che le proteine prodotte in laboratorio, come i peptidi mimetici. E se l’arrivo della pandemia rischiava di destabilizzare la neonata attività, grazie al supporto del “Bando PMI Covid” finanziato dalla Provincia di Trento e gestito da Trentino Sviluppo, Voxal ha potuto specializzarsi nella creazione e testing di una nuova crema idratante lenitiva per far fronte alle irritazioni cutanee causate dall’uso della mascherina e dalla sanificazione frequente delle mani.

La passione per le erbe officinali della nonna trasformata dal nipote in un moderno progetto d’impresa ad alto valore aggiunto: è il percorso professionale e di vita del farmacista Michele Moggio, classe 1985, titolare della Voxal Corporation. «La nonna – racconta – preparava l’olio di iperico e mi insegnava i nomi delle diverse piante delle nostre montagne. Così, a 8 anni, ho cominciato a distillare i miei primi profumi. Estraevo le essenze dalle erbe e fiori che raccoglievo nel giardino di casa o durante le passeggiate nella natura, come lavanda, melissa e salvia».

Poi, l’incontro con un erborista. «Fu gentile, mi spiegò che cos’è la fitoterapia e mi regalò dei libri sull’argomento». Di qui, la scelta di studiare farmacia all’Università di Padova, di specializzarsi proprio in questo ambito e di aprire nel 2018, grazie anche al bando Seed Money per l’imprenditorialità innovativa, un’azienda per la produzione di cosmeceutici.

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La sfida era dunque quella di formulare prodotti per la cura della pelle, ma nel rispetto di standard elevati, quasi farmaceutici. Nel laboratorio di Besagno, infatti, ci sono rigidi protocolli per il controllo particellare dell’aria, 3 batterie per le filtrazioni a terra, controllo dell’umidità e della temperatura ogni minuto e infine raggi UV che ogni notte sterilizzano macchinari e superfici. Nello specifico, il contributo Seed Money-FESR è stato utilizzato da Voxal per testare la sicurezza e l’efficacia clinica di 32 prodotti su un campione di popolazione con “pelle sensibile”. Di questi, i nove migliori sono stati messi in produzione. Anche il packaging da 100 ml, doppio rispetto a quelli normalmente utilizzati in profumeria, è stato pensato per ridurre la produzione di rifiuti e la conseguente immissione di plastiche nell’ambiente.

Le creme nascono dall’unione tra prodotti naturali tipici del Baldo come il cardo mariano o la bardana e il frutto delle più moderne biotecnologie come i peptidi biomimetici, proteine prodotte in laboratorio che riproducono l’azione delle proteine naturali. L’idea si contraddistingue anche per la personalizzazione dei trattamenti, In sede si può infatti eseguire una mappatura completa dei parametri della pelle, al fine di valutare il percorso cosmeceutico più adatto alle proprie esigenze.

Tra i primi utilizzatori dei prodotti Voxal non mancano le celebrità, come il coach e commentatore televisivo del basket Dan Peterson e la moglie Laura, che hanno scoperto Voxal durante una vacanza in Trentino e si sono convertiti ben presto in ambasciatori dell’iniziativa. Certo, l’arrivo della pandemia non ha aiutato la neonata attività economica, perché ha reso più difficili le consulenze, le iniziative di marketing e lo studio della pelle di pazienti e volontari, che sono alla base dello sviluppo di prodotti su base parametrica. «Per me – dice Moggio – la parte di ricerca, così come l’aggiornamento, il confronto con altre realtà simili alla mia e lo studio di nuove piante provenienti da tutto il mondo sono importanti tanto quanto la produzione vera e propria».

Così le irritazioni provocate dall’uso della mascherina o dall’utilizzo frequente del gel sanificante sulle mani sono diventate oggetto di un’analisi specifica, presentata al “Bando PMI Covid”, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento e gestito da Trentino Sviluppo. Grazie a un contributo pubblico di 20mila euro Voxal ha testato e messo in produzione nell’autunno 2020 una crema lenitiva-idratante proprio per contrastare gli effetti collaterali dell’uso della mascherina e del frequente lavaggio delle mani, con un occhio già puntato al futuro. Moggio vorrebbe infatti investire nello sviluppo di un nuovo ramo d’azienda dedicato agli integratori alimentari e allo studio di piante esotiche come l’indiana Aegle marmelos, cui vengono attribuite proprietà nell’ambito di leucemie e malattie del sangue.