Il Veneto si mobilita e digiuna a staffetta per Marzo Zennaro libero

Una catena umana virtuale per tenere acceso un faro sul caso di Marco Zennaro, il 47enne imprenditore veneziano bloccato da otto mesi in Sudan, dopo una lunga detenzione, con l’accusa di avere consegnato una partita di trasformatori elettrici difettosi.

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A fine mese è attesa la sentenza civile per la causa intentata da un’azienda di Dubai alla Zennaro Trafo, l’impresa guidata dal veneziano che, dopo il colpo di Stato delle settimane scorse, ha trovato rifugio all’ambasciata italiana di Khartoum. Nel frattempo, nella sua regione, è scattata uno sciopero della fame a staffetta per sollecitare la liberazione di Zennaro.

Ogni giorno una persona digiuna per 24 ore per poi passare il “testimone” a un altro. Dopo l’attore Andrea Pennacchi allo sciopero hanno aderito, fra gli altri, il sociologo e scrittore Gianfranco Bettin,  il presidente della municipalità di Venezia Marco Borghi, il giornalista Jacopo Giliberto, l’insegnante Stefania Bertelli, con una mobilitazione alimentata da Twitter e altri social. Oggi, 10 novembre, tocca a Michele Boldrin

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Intanto, mentre la diplomazia è al lavoro, Marco Zennaro è stato raggiunto a Khartoum dal padre Cristiano, per seguire da vicino l’evoluzione del caso che, fra una lunga detenzione e altre vicende giudiziarie (in parte superate) è ora legato alla situazione politica, dopo il colpo di Stato militare che ha rovesciato il governo sudanese.

Anche la politica regionale si è mossa per chiedere di intervenire, e il Comune di Venezia fin da settembre espone uno striscione a sostegno di questa causa (foto in alto).

Questo è il gruppo Facebook di sostegno a Marco Zennaro.

E su Twitter l’hashtag da seguire è #MarcoZennarolibero (da leggere anche l’intera vicenda ricostruita,  in veneto, da Federica Piran @l’avvelenata che ha lanciato l’iniziativa della staffetta).