Oltre a cimentarsi entrambi in imprese sportive estremamente difficili hanno un’altra cosa in comune: lavorano entrambi in Gruppo Mastrotto, azienda leader globale nel settore conciario, con sede ad Arzignano (VI).
Sono Franco Pieropan e Mirko Bettega.
Il primo, runner cinquantacinquenne di Arzignano, è riuscito, nello scorso mese di marzo, a soddisfare i requisiti richiesti dall’Everesting la disciplina sportiva che prevede di coprire un dislivello pari all’altezza della vetta più alta del mondo (8848 m) salendo e scendendo da una montagna. Per la sua impresa Pieropan ha scelto il monte Marana, a cui è particolarmente legato, partendo da Ferrazza di Crespadoro e raggiungendo la vetta per 8 volte consecutive percorrendo in 21 ore totali una distanza totale di quasi 80 Km per oltre 9.000 metri complessivi di dislivello.
Il secondo, originario di Montorso Vicentino, ha vinto ben due ori nel ciclismo – uno nella cronometro e uno nella gara in linea – all’ultima edizione dei World Transplant Games, i campionati mondiali per atleti trapiantati, articolati su 17 discipline, tenutisi lo scorso aprile a Perth, in Australia (nella foto lo stadio della cerimonia inaugurale). Un evento sportivo internazionale con una forte valenza sociale, che ha visto la partecipazione di oltre 2.500 atleti provenienti da più di 60 Paesi del mondo. Tenutisi per la prima volta a Portsmouth (UK) nel 1978, i Giochi hanno avuto luogo con cadenza biennale in Nord e Sud America, Africa, Asia e Europa. Quella del 2023 è la terza volta che vengono tenuti in Australia dopo le edizioni del 1997 e del 2009 (nella foto i premiati dal sito del comitato italiano).
A raccontare e dare rilevanza a questi risultati è proprio Gruppo Mastrotto, che in un comunicato rende merito ai due atleti: “Quello che più colpisce, parlando con loro, è l’assoluta “normalità” con cui vivono questi importanti risultati, conseguiti non per poter firmare un record o per raccogliere fama e onori della cronaca, ma interpretati e vissuti come un vero e proprio percorso di crescita interiore”.
“Per me questo risultato non rappresenta la vittoria di una sfida – ha dichiarato Pieropan – ma una dichiarazione d’amore per la montagna e una via per raggiungere una maggior serenità e pace interiore. La montagna va sempre rispettata, amata: se la si affronta con questo spirito può dare tanto a ciascuno di noi. La vetta non è mai un punto di arrivo, ma un punto di inizio per il percorso successivo, che è sempre estremamente personale. Quando invece la competitività prende il sopravvento, entriamo in un mondo diverso, che non mi appartiene”.
“Quello che ho fatto è stato solo per me stesso – gli fa eco Mirko Bettega – e soprattutto per sensibilizzare il più possibile le persone sull’importanza di donare i propri organi. In fondo è grazie ad un donatore che sono stato in grado di proseguire la mia vita e raggiungere questo risultato. Per il resto si tratta solo di una corsa in bicicletta”.
“Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti dai nostri due collaboratori – ha dichiarato la presidente del Gruppo, Chiara Mastrotto – ai quali esprimiamo vivi complimenti non solo per l’impresa compiuta, ma per lo spirito con cui l’hanno affrontata. Le loro storie esprimono impegno, coraggio e passione, che sono anche i valori fondanti della nostra impresa e rappresentano uno stimolo su cui poggiare risultati d’eccellenza nella vita privata sportiva e professionale”.
Si parla di #StorieaNordest. Potrebbero interessarti anche:
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