Nel Veronese il nuovo hub della birra dal Nord Europa (e 100 assunti)

Settantamila pallet di capienza, cinquantamila metri quadri di superficie, la possibilità di smistare più di 250 milioni di litri di birra in un anno. Ad ottobre CAB LOG, azienda di logistica integrata con sede a Noale (VE), inaugurerà un nuovo spazio logistico ad Oppeano, nel Veronese, per servire lo storico cliente AB InBev, leader mondiale nel settore della birra.

L’accordo permette alle due società di rinnovare una collaborazione pluriennale e già duratura, oltre a dar vita a una nuova sede dove lavoreranno circa 150 persone (prevista l’assunzione di almeno cento persone tra magazzino, trasporti e ufficio) e che darà una spinta decisa verso l’intermodale.

La scelta dello stabile logistico è stata fatta in ottica “green approach”. Il nuovo impianto risponderà ai più sfidanti obiettivi di sostenibilità: gestione interna a tutela ambientale attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici, illuminazione a led basso consumo con sistema di regolazione “dimmerabile” al fine del funzionamento dell’impianto secondo l’effettiva necessità (ad esempio al passaggio delle persone o dei carrelli), utilizzo di materiali eco-compatibili, anche per quelli di consumo operativo (film biodegradabile, imballi riciclabili, etc), contenimento dell’utilizzo dell’acqua potabile e non. Oltre a questo, la piattaforma sarà già predisposta per l’utilizzo di mezzi a gas, elettrici e ad idrogeno. Tutto ciò ha permesso di rispettare i più stringenti standard internazionali e di ottenere la certificazione “Leed Gold”.

La posizione geografica scelta contribuirà a ridurre l’impatto ambientale, in quanto l’hub è collegato con le principali autostrade e snodi ferroviari: si stima, infatti, che in un anno saranno risparmiati 2,2 milioni di chilometri percorsi dai camion in A4, con una forte riduzione delle emissioni. Oltre all’impatto a livello nazionale, il progetto è stato studiato in logica anche internazionale, dato che la posizione del nuovo “plant” permetterà a AB InBev di sfruttare maggiormente lo scambio intermodale, garantendo l’ottimizzazione delle tratte dai birrifici del Nord Europa.

“L’apertura di questo nuovo magazzino a Oppeano permette a CAB LOG di espandersi ulteriormente nell’area Veronese, dato che in zona già gestiamo 30mila metri quadri dedicati alla logistica” continua Massimo Berti, direttore generale di CAB LOG. “Inoltre, la posizione è strategica per poter entrare in modo più marcato nel settore vinicolo e per aumentare il nostro impegno nel settore dolciario e delle ricorrenze natalizie e pasquali. Ci attendiamo che le nostre attività creino un significativo indotto economico locale, in particolare in termini di occupazione e opportunità per le giovani generazioni. Forniremo infatti servizi evoluti, dalla gestione dei prodotti in sospensione di accisa al co-packing avanzato, dall’allestimento dei visual box per i supermercati alla reverse logistics dei fusti vuoti, insomma un mix di attività a valore aggiunto qualificanti e supportate da tecnologia e digitalizzazione”.

L’azienda

La storia di CAB LOG inizia a Noale, nel Veneziano, nel 1947: con la fine della Seconda Guerra Mondiale, c’è la necessità di ricostruire tutto. Così Bruno Bortolato, classe ‘25, inizia a trasportare materiale edile con un cavallo e il suo rimorchio. Nel 1983, i quattro figli, appassionati di camion e trasporto, decidono di unire le forze e di creare un’azienda di trasporti, dando vita al Consorzio CAB.

Il Gruppo CAB nasce così con una flotta di cinque camion che i fratelli Bortolato, il primo in ordine di tempo è Giuliano, e il padre Bruno guidano nel Nord Italia. Negli anni Novanta il Gruppo apre un nuovo ramo di attività per lo stoccaggio industriale e la movimentazione della merce, con la costruzione del primo magazzino a Noale. Visto l’immediato successo, si è cominciato a investire in magazzini logistici per aumentare il servizio di stoccaggio materie prime e prodotto finito, per poi aggiungere la distribuzione della merce destinata alla grande distribuzione e alla distribuzione organizzata, e successivamente il confezionamento e l’advanced co-packing.

Oggi CAB LOG può contare sulla partnership con grandi nazionali e multinazionali, che hanno permesso di raggiungere i 150 milioni di fatturato nel 2022 e di operare su oltre 360 mila mq di magazzini e con più di 300 mezzi di proprietà e di 700 semirimorchi, grazie al lavoro di circa 1.000 collaboratori diretti. Le filiali gestite sono 20 e tra la fine del 2023 e il 2024 verranno aperti nuovi hub: 80mila mq a Vidigulfo (PV), 50mila mq a Oppeano (VR) e 30mila mq a Roma.

Intanto in Friuli VG

Sono 272 le aziende aderenti alla Rete Asprom (sorta nell’anno 2013 con l’obiettivo di valorizzare le produzioni cerealicole e del luppolo coltivate nella Regione seguendo tutte le fasi che vanno dalla coltivazione alle successive fasi di trasformazione necessarie per la produzione di prodotti da destinare all’alimentazione umana: cereali perlati, malto, birra, caffè), 137 quelle conferitrici, 1.427 gli ettari seminati, per una produzione annuale di qualità pari a 64mila quintali a cui si uniscono 9mila destinati alla zootecnia che segna, rispetto allo scorso anno, un 20% in più. Per tutti un unico obiettivo: valorizzare qualitativamente ed economicamente le produzioni cerealicole del Friuli Venezia Giulia, promuovendo la coltivazione dell’orzo distico e luppolo per la produzione birraria.

Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale, interviene durante la festa della trebbiatura

Dati emersi durante la festa di fine trebbiatura tenutasi nell’agriturismo Olistella tra Palazzolo della Stella e Muzzana a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, l’assessore Fvg all’Agricoltura, Stefano Zannier e i sindaci di Palazzolo dello Stella e Mortegliano, Franco D’Altilia e Roberto Zuliani. Durante l’evento sono state premiate le migliori tre aziende che hanno conferito un orzo di qualità superiore.

L’aumento progressivo delle aziende aderenti e degli ettari di produzione di Asprom – ha commentato Bordin – dimostrano come questa rete, fondata nel 2013 su iniziativa dell’attuale presidente Alido Gigante, sia cresciuta conquistando la fiducia di molti agricoltori e ottenendo risultati importanti riuscendo a realizzare una filiera a chilometro 0, fatta da produttori friulani su territorio locale che permettono di spinare una birra autoctona e di alta qualità. Nel decimo anno della sua costituzione non posso che fare i complimenti ad Asprom e al suo presidente per l’impegno profuso in questi anni e per le tante collaborazioni che ha attivato”.

“L’accordo – ha spiegato Gigante – consentirà alle aziende agricole che vi aderiranno di ottenere un’ulteriore marginalità economica e altri benefici che avremo modo di condividere al momento opportuno”. Tre le varietà di seme utilizzate ci sono Planet, Focus e Fandaga, con quest’ultima che si sta dimostrando la migliore e che per questo andrà a sostituire, per quanto possibile, la tipologia Planet.

“L’aggregazione delle produzioni è necessaria e andrebbe perseguita in maniera forte anche dai produttori di altri settori” ha ribadito l’assessore alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna Stefano Zannier , che successivamente ha partecipato alla premiazione delle tre aziende con la migliore qualità di prodotto conferito: l’azienda agricola Del Bello, l’azienda agricola Brumat e l’azienda agricola Muradore (in foto).

Il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, insieme alle aziende premiate

Circa il 90% dell’orzo prodotto viene acquistato dalla Birra Castello e Pedavena. La varietà d’orzo che si sta mostrando migliore è il Fandaga seguito dal Focus, mentre a partire dall’anno prossimo la varietà Planet sarà sostituita con altre dalla resa maggiore.

Tra i progetti futuri dei consorziati vi è l’accordo sottoscritto con Asprom per la vendita dei sottoprodotti e altre produzioni alla società Hba che ha in corso un’importante iniziativa nella Bassa friulana per la produzione di biometano. L’accordo consentirà alle aziende che vi aderiranno di ottenere un’ulteriore marginalità economica anche in forma di risparmi sul costo dell’energia.

 

Si parla di #AziendeaNordest. Potrebbero interessarti anche:

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