Formazione, casa e contratto: asse Friuli VG – Ghana per 250 lavoratori

Una formazione di qualità per 250 giovani del Ghana, con l’opportunità concreta di trovare poi un lavoro in Italia altrettanto di qualità. In Friuli Venezia Giulia in particolare, dove nasce il Ghana Project messo a punto in un anno di lavoro da Confindustria Alto Adriatico. Il 6 aprile alle 10.30 sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita ufficiale in Africa, a tenere a battesimo questa collaborazione avviata fra le imprese del NordEst – ma le richieste di adesione stanno già arrivando anche da altre regioni – e il centro di formazione professionale gestito dai Salesiani ad Accra, capitale e principale città del Ghana.

Principale partner dell’operazione è Umana, agenzia per il lavoro, ma sono stati coinvolti anche la Regione e i sindacati.

Nella sostanza, nel Paese africano saranno selezionati i primi partecipanti (con l’obiettivo di incrementare negli anni il numero): per loro due/tre mesi di formazione con corsi tecnici relativi alle figure più richieste (saldatura, carrelli elevatori, ma anche cucina e catering) e insieme a corsi di lingua italiana. La seconda fase, in Italia, contempla una ulteriore fase di formazione e di ambientamento, dal punto di vista sia tecnico che linguistico, della durata di 30 giorni.

La garanzia è quella di un successivo contratto di lavoro della durata iniziale di 12 mesi, con tutte le tutele retributive e normative previste, e con la garanzia di un alloggio disponibile, messo a disposizione con il sostegno dei datori di lavoro, che hanno accettato questa clausola per poter fare parte del progetto. I lavoratori ghanesi in Italia troveranno, oltre alla casa e al lavoro, il supporto delle istituzioni locali e regionali, oltre a quello delle associazioni di connazionali come Ghana Nationals association.

Il Paese

Perché proprio il Ghana? «Perché è una comunità storicamente saldamente presente nelle nostre aree, dove è arrivata a toccare il 20% sulla quota di residenti» spiega Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, che ricorda come in passato aziende come Electrolux – uno stabilimento di lavatrici a Porcia, Pordenone – abbiano reclutato 500 lavoratori ghanesi in una volta sola, ma anche come ai Mondiali del 2006 la partita Italia Ghana, vista da Pordenone, sembrasse quasi un derby. «Questo progetto è pensato per un territorio ad alto tasso di manifattura, che da anni lamenta una cronica e significativa carenza di manodopera – sottolinea Agrusti – Ma è una iniziativa dai chiari contenuti sociali ed etici, oltre che economici. Puntiamo a una piena integrazione di questi lavoratori, e lo facciamo forti dell’esperienza di questi anni: oggi i bambini di chi è arrivato qui in passato frequentano le scuole e gli oratori, e anche nelle chiese ci sono parroci ghanesi».

La academy

La base normativa è il decreto Cutro, che consente di far arrivare quote di immigrati al di fuori dei parametri stabiliti se formati adeguatamente nel Paese di origine. Non a caso, l’inaugurazione dell’Academy di Confindustria Alto Adriatico in Ghana vedrà la presenza del presidente Mattarella: «È un progetto ambizioso sul quale abbiamo voluto investire – rimarca Maria Raffaella Caproglio, presidente di Umana Spa – Grazie alla nostra partecipazione verranno gestiti alcuni elementi cardine come l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in Italia, coinvolgendo candidati ghanesi attraverso attività di selezione, formazione tecnica e civico-linguistica e inserimento lavorativo con contratto di somministrazione. Attraverso questa iniziativa, che ha coinvolto i partner ghanesi e internazionali, tra cui l’Ispettoria salesiana per l’Africa Occidentale Sud e il VIS (Volontariato internazionale per lo sviluppo, ndr) con cui sigleremo un memorandum il prossimo 6 di aprile e ai quali va il nostro ringraziamento, le imprese coinvolte avranno un’opportunità di risposta alla difficoltà di reperimento di personale specializzato. Per mantenere la competitività delle filiere in un momento di crisi demografica come quello che stiamo vivendo è importante puntare anche a una immigrazione di qualità».

In questo senso il numero iniziale di 250 e le specializzazioni – addetto ai carrelli elevatori, saldatore, carpentiere, addetto alle macchine, cuoco, specialista di attività edilizie – sono considerate solo un primo passo di un progetto più ampio che non prevede solo la formazione per lavorare in Italia: saranno messe a disposizione delle borse di studio per gli studenti meritevoli e bisognosi in Ghana.

 

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