Oggi, al Molo IV di Trieste, si chiude il Salone internazionale della Birra artigianale Free House Brewery dedicato al mondo delle birre artigianali e degli home brewers. Un mondo assolutamente in crescita, e in fermento.
Nella location affacciata sul mare, fatta di antichi magazzini portuali restaurati e accoglienti, si sono dati appuntamento birrifici artigianali dall’Europa e da oltreoceano, ed è stata la prima volta.
Fra i Paesi ospiti Austria, Belgio, Canada, Croazia, Danimarca, Estonia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Repubblica Ceca, Serbia, Spagna, Stati Uniti e ovviamente Italia. Per Irlanda e Stati Uniti due aree speciali per degustare le loro birre immersi in un’ambientazione apposite con richiami a San Patrizio, anche ai classici pub irlandesi e allo stile a stelle e strisce.
Come ad ogni salone che si rispetti non sono mancate le anteprime e le presentazioni. A Trieste in anteprima nazionale ha debuttato la birra “Confederate”, prodotto artigianale in parte ispirata al mondo del telefilm Hazzard degli anni ‘80. L’etichetta infatti riprende la bandiera dei suddisti, le truppe guidate dal mitico Generale Lee.
Tra le curiosità, viene dal Canada per la prima volta in Italia il birrificio Nickel Broock che è dotato di due strutture di produzione, una risalente al 2006 e l’altra molto più recente che produce una birra di nicchia a fermentazione spontanea, parte della cosiddette “birre acide” fermentate naturalmente e affinate in botti. Merita una menzione anche First Chop Brewing Arm, birrificio di Salford (Manchester) fondato nel 2012, dal ristoratore, chef, amante ed esperto di birre Richard Garner che ha trasformato in realtà il suo progetto di offrire un’intera linea di birre per celiaci.
Oggi, lunedì 15, dalle ore 10:30 alle 11:30, la birra sale in cattedra per un momento didattico. Gli studenti degli istituti alberghieri affronteremo il tema della birra in tutti i suoi aspetti con il docente Paolo Erne, home brewer da una vita, consulente di birrifici artigianali italiani e stranieri, esperto di tutti gli stili birrai ma soprattutto delle birre a fermentazione spontanea (birre acide), fondatore di accademia delle birre, degustatore e giudice in eventi ufficiali dedicati al mondo brassicolo. Si parlerà di nozioni generali sul mondo della birra, toccando i temi come la storia, le materie prime, la produzione, le differenze nel produrre diversi stili e quindi anche un’ infarinatura generale sugli stessi (attualmente gli stili di birra nel mondo sono 184), per finire con una spiegazione sugli abbinamenti cibo/birra e sulle note propedeutiche della stessa.
C’è anche un seminario di miscelazione con Charles Flamminio, colui che ha fatto di una professione, il Barman o Bartender, uno stile di vita all’insegna della “rivisitazione” in chiave artistica e innovativa, con una particolare attenzione alla ricerca di prodotti e materie prime generalmente considerati “poco convenzionali”. A Trieste terrà una lezione per gli addetti del settore e per gli amanti del genere (accesso solo su iscrizione).
Il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni a più alta “densità brassicola” in Italia: su 1,2 milioni di abitanti, sono infatti più di trenta i birrifici attivi. Molti di questi hanno unito le loro forze nell’Associazione Artigiani Birrai del Friuli Venezia Giulia, nell’ottica di una più efficace tutela e promozione del prodotto: la biersommelière Chiara Andreola, prima donna in regione diplomata alla Doemens Akademie di Monaco di Baviera, ad esempio, insegna a scoprire quattro birre di altrettanti birrifici friulgiuliani.
Questo blog ambientato a Nordest si è occupato spesso di birra: a Venezia, ad esempio, un gruppo di studenti di Ca’ Foscari vicini alla laurea in marketing ha organizzato a Venezia un incontro sul fenomeno della birra artigianale e dei microbirrifici che spuntano un po’ ovunque, per chi vuole passare dalla passione al business. Sempre quest’area ha visto una rinascita, quella della birra Pedavena, a un passo dalla chiusura salvata da un marchio friulano. In 10 anni è passata dallo stop al record di produzione.
Così giovani e già birrai è la storia di due fratelli che hanno coltivato il sogno di una birra prodotta completamente da loro, usando i prodotti coltivati nella loro terra. Una terra “grassa”, in provincia di Venezia, dove sole implacabile e salsedine danno un gusto unico all’orzo. A Treviso, invece, un microbirrificio molto social ha trovato anche il modo di unire alla passione l’impegno: dall’amicizia con una persona non vedente sono nate le bottiglie delle otto birre prodotte a beneficio dei non vedenti che, trovandosi in mano un contenitore chiuso, non sono in grado di riconoscerne il contenuto.
Non poteva mancare il Trentino: qui, tre donne birraie hanno unito gusti e competenze – tre luppoli e tre piante aromatiche – per la birra 3 Dames, presentata non a caso lo scorso 8 marzo.
Una iniziativa all’insegna della divulgazione delle scienze è Pint of Science, che porta alcuni dei più brillanti ricercatori al tuo bar per discutere le loro ultime ricerche e scoperte direttamente con te. Il festival avrà luogo il 15-16-17 Maggio 2017 in Italia per raccontare, sorseggiando una buona birra, le novità della ricerca a chiunque ne sia interessato. FRa i luoghi (nel link c’è la mappa) anche Padova, Trento e Trieste.
Infine, proprio oggi – 15 maggio – scade il termine per le iscrizioni al corso universitario “tecnici gestionali pr imprenditori della birra dell’università di Udine”; è la 18a edizione del corso e si terrà dal 18 al 21 maggio presso la sede del Di4A in via Sondrio 2 a Udine. Il corso, che ha registrato nelle precedenti edizioni partecipazioni da tutta Italia, è rivolto a tutti gli interessati. Le iscrizioni devono pervenire entro lunedì 15 maggio, via email all’indirizzo cerevisia@uniud.it o telefonando al numero 380 2412937.
Oltre alle lezioni teoriche, il programma prevede una dimostrazione pratica con la produzione di una cotta di birra. Nel dettaglio, giovedì 18 maggio si parlerà delle materie prime per la produzione della birra. Venerdì 19 l’approfondimento verterà sugli adempimenti normativi, aspetti impiantistici ed economico-finanziari legati alle realtà dei microbirrifici, brewpub e della “birra agricola”. Sabato 20 maggio si procederà alla cotta di birra. Domenica 21, infine, verranno approfonditi aspetti tecnico pratici della produzione della birra artigianale.
Il corso è tenuto dal coordinatore Stefano Buiatti, docente di tecnologia della birra, con Stefano Bertoli e Paolo Passaghe. La quota di iscrizione al corso (600 euro) comprende il materiale didattico e informativo e il pranzo conclusivo del sabato.