Udine, azienda di software: una quindicina di collaboratori, età media 31 anni: qui lavora anche il più giovane Chief Happiness Officer (Manager della Felicità) almeno per quanto riguarda il NordEst (ma se ne conoscete altri fateci sapere!).
Perché la felicità sul lavoro – è la tesi – esiste, e a dimostrarlo ci sono numerose realtà anche a Nordest (questa azienda di Quarto d’Altino, Venezia, per esempio, dove anche il corso preparto o il vaccino al bebè si possono fare con permessi retribuiti a esclusivo carico dell’azienda).
E’ ormai provata – sostengono numerosi studi in materia e anche l’evidenza – la correlazione tra il benessere del lavoratore e il suo livello di rendimento: i dipendenti felici sono più motivati, produttivi e creativi, più collaborativi con i colleghi e inclini al lavoro di squadra, favorendo così una migliore performance dell’intera struttura. Le energie positive fanno la differenza sul mercato ed è per questo che la felicità è considerata una delle chiavi del successo di molte organizzazioni moderne.
Lo sanno bene grandi aziende come Lego, Ikea e Google, e lo sa bene anche Heply, giovane software agency pioniera del “business felice” che vuole ridisegnare l’approccio al mondo del lavoro facendo leva sulla cultura della positività.
Heply è una realtà unica a livello regionale. Qui i professionisti del mondo del coding possono trovare un ambiente di respiro internazionale, all’interno del quale sviluppare le proprie competenze e apportare il proprio contributo senza necessariamente puntare all’estero o ai grandi big del settore, dove un programmatore non è niente più che un numero. Heply realizza software per i propri clienti, ma sviluppa e rivende anche progetti software di proprietà tra i quali, ad esempio, Hello James e Habitus. Hello James è una soluzione per il monitoraggio e la misurazione della customer satisfaction, mentre Habitus è un servizio integrato con il quale le aziende aiutano i loro collaboratori ad assumere abitudini che migliorino la qualità della vita, con effetti positivi anche sul posto di lavoro.
“Avere collaboratori felici significa avere un team motivato e fortemente coinvolto nella missione aziendale – spiega Andrea Virgilio, AD e CHO (Manager della Felicità) di Heply -. E un lavoratore è felice quando si sente appagato professionalmente e quando lavora su qualcosa che gli piace, all’interno di un ambiente positivo, sereno e stimolante”.
Che cosa è un “happy coder?” Lo spiega un video:
Virgilio ha 31 anni, ma una carriera imprenditoriale iniziata quando era solo diciannovenne; racconta di come abbia fondato Heply a gennaio del 2019 con il supporto e la fiducia di Timenet (rappresentata nel board da Franco Iorio e Paolo Visintin), storica azienda di telecomunicazioni attiva su tutto il territorio nazionale specializzata nella fornitura di servizi di telefonia e connettività internet, e punta entro la fine dell’anno ad incrementare ulteriormente il proprio organico.
“Trovare risorse valide è difficile, e dare loro una ragione per restare lo è ancora di più, soprattutto se mancano spirito aziendale e senso di appartenenza – continua Virgilio -. Per questo motivo in Heply crediamo in qualcosa che va oltre lo stipendio, i programmi di welfare e i benefit aziendali. Offriamo ai nostri collaboratori un plus che non è monetizzabile: un ambiente di lavoro felice, dove potersi sentire sempre a proprio agio, apprezzati e motivati, un luogo in cui ogni mattina si è contenti di andare. Sono convinto che il successo di un’azienda passi attraverso la felicità, la soddisfazione e il coinvolgimento dei membri del team”.
Per ogni nuovo arrivato c’è il “kit di benvenuto” brandizzato, con materiale di cancelleria, borraccia, tazza, maglietta e felpa Heply per sentirsi fin da subito parte del team. Acqua e caffè sono a disposizione di tutti; gli spazi sono organizzati per garantire le migliori condizioni lavorative possibili, anche grazie alle scrivanie regolabili di ultima generazione che permettono di lavorare da seduti o in piedi per una corretta postura. Ma in Heply si può scegliere dove si preferisce stare, grazie all’utilizzo diffuso dei computer portatili: un’area appartata se si ha bisogno di silenzio e concentrazione, una zona condivisa per avere momenti di confronto e contatto con gli altri.
E si può spezzare in modo attivo la giornata di lavoro con una partita a calcetto, playstation o freccette. Infine, per scaricarsi della giornata lavorativa, c’è chi si dedica a una partita con i colleghi a “nerf”, le pistole con proiettili gommosi che arrivano dagli Usa. Un’altra storia che porta la Silicon Valley un po’ più vicina.
Fra le aziende che sostengono questa filosofia c’è anche la trevigiana Steelco di Riese Pio X, che mette a disposizione dei dipendenti anche l’orto per autoproduzione e la palestra.
Se invece cercate lavoro, le posizioni specifiche che sono aperte al momento sono sul sito di Heply: heply.it/join e ci si può candidare direttamente da qui.