L’open innovation degli avvitatori Fiam: un premio alle idee migliori

Oltre settanta anni di storia, più di novanta addetti, tre generazioni e una specializzazione che la vede leader italiana e tra le prime in Europa nel suo settore. A Vicenza Fiam progetta e produce sistemi per l’avvitatura e utensili pneumatici ed elettrici industriali. Per questo valuta le esigenze del mercato e la trasforma in prodotti, anche personalizzati.

Nei giorni scorsi l’azienda era in fiera ad Advanced Factories a Barcellona, e prima ancora, a marzo, alla fiera internazionale Global Industrie di Lione: «Metà del nostro fatturato viene realizzato all’estero – spiega Nicola Bacchetta, direttore commerciale e marketing – Abbiamo tre filiali commerciali in Francia, Spagna e Germania». Fiam produce utensili per grandi gruppi industriali e multinazionali: «A nostra volta ci avvaliamo di fornitori e terzisti, che spesso sono del nostro stesso territorio. Ogni azienda che prevede processi di assemblaggio usa utensili come i nostri».

La logica della filiera parte dalle fondamenta: «Con i nostri clienti, fornitori, collaboratori, dipendenti instauriamo un rapporto di assoluta onestà, un valore irrinunciabile per la costruzione di una partnership – si legge nella presentazione aziendale proposta negli incontri in fiera -. Crediamo nell’affidabilità, ogni giorno lavoriamo perché le nostre soluzioni siano garanzia di crescita. Amiamo sfidare i mercati; flessibilità è il concetto che meglio sintetizza ciò che siamo e ciò che facciamo: parla delle nostre soluzioni che nascono dall’ascolto di ogni singola esigenza di ciascun cliente».

Le competenze sono una parola chiave: per questo Fiam collabora con scuole, enti di ricerca e università, anche aprendo le proprie porte per incontrare gli studenti di Ingegneria ed Economia e SIA (Sicurezza Igienico-sanitaria degli Alimenti) della sede di Vicenza.

 E per continuare a migliorare il prodotto, Fiam ha varato una operazione di Open Innovation che sta già dando buoni risultati: «Per questo abbiamo chiesti a molti nostri clienti, come Electrolux, di parlare con le persone che poi materialmente utilizzano i nostri avvitatori, magari per molte ore al giorno: nessuno ne conosce meglio pregi e difetti. A chi lavora abbiamo chiesto di spiegarci quali miglioramenti avrebbe apportato, e sono uscite proposte davvero concrete: ad esempio è bastato diminuire l’intensità di un led per migliorare la qualità di uno strumento. È iniziata come una scommessa, ma ora abbiamo deciso di proseguire premiando le segnalazioni che ci aiutano a migliorare i nostri utensili. Basta inviarci un video o una foto attraverso la piattaforma openinnovation.me».

 

 

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