Musica e inclusione: il progetto di un giovane innovatore vicentino

Matteo Scapin ha due specializzazioni, è un musicista e anche un professionista del settore socio/sanitario. Da queste esperienze, fuse insieme, ha fatto nascere un nuovo genere, la musica elettronica inclusiva, al servizio di bambini e adulti con differenti bisogni (speciali). Chi può trarne beneficio? “Tutti, dai 3 ai 99 anni”, spiega.

Unendo le due competenze, l’idea di questo giovane innovatore musicale classe 1989 – produttore, dj, docente di produzione musicale – parte dal suo laboratorio di musica elettronica di Thiene, nel Vicentino, e punta a promuovere l’inclusività per offrire questa opportunità a tutti gli appassionati di musica, indipendentemente dalla loro età, background o abilità.

“La mattina lavoro nella scuola, per l’inclusione dei bambini: li aiuto a seguire le lezioni, e nei diversi compiti”, racconta. Disabilità lieve o grave, disturbi dell’attenzione, autismo, ma anche una semplice difficoltà a esprimersi, senza diagnosi nè certificazione: “Tutte queste situazioni possono avere un beneficio”. Che sia in collaborazione con istituti di formazione o negli spazio di qualche associazione, Matteo – che per la musica elettronica ha una profonda passione e il desiderio di rendere l’arte accessibile a tutti – accoglie i partecipanti nei suoi laboratori con la libertà di sperimentare con strumenti musicali elettronici, software di produzione musicale e tecniche di registrazione. Un approccio ludico e non giudicante – messo a punto in anni di studio e lavoro nel settore –  che incoraggia la creatività e permette a ciascun partecipante di sviluppare il proprio stile musicale unico. E stare meglio.

Un laboratorio che va oltre i confini tradizionali della musica elettronica, e che anche per questo sta trovando spazi e attenzione anche fuori della provincia di Vicenza. “Fondamentale è l’attenzione sull’inclusività. Invece di limitarsi a lavorare con un gruppo ristretto di persone con determinate abilità musicali o esperienze, i suoi laboratori – tutte le informazioni su questa pagina – sono aperti a persone di tutte le età, dai bambini agli anziani, e non richiedono alcuna esperienza musicale precedente. In questo modo, chiunque può scoprire la propria creatività ed esprimersi attraverso la musica”.

L’approccio educativo, al contrario dei tradizionali metodi di insegnamento, si basa su esplorazione e autonomia.

In un mondo che spesso si concentra sulle differenze, è importante ricordare che ognuno di noi ha una voce unica da condividere: “La musica offre un terreno di gioco equo, in cui tutti possono partecipare e contribuire con la propria creatività senza essere giudicati da nessuno”.

La scatola magica

Matteo non è nuovo all’innovazione in musica. Sua è anche la Matebox, un progetto nato durante il lockdown con l’intento di mettere a disposizione la musica, i suoni e le immagini per aiutare quanti manifestano compromissione delle capacità comunicative e di apprendimento.

Apparentemente è una semplice scatola, in realtà uno strumento polifunzionale pensato per accrescere le possibilità interattive di bambini con o senza disabilità.

Uno strumento che, oltre ad essere educativo, diventa facilitatore per comunicare le principali richieste, come ad esempio rispondere alle domande: Come stai? Che attività vuoi fare? Cosa vuoi mangiare?

Negli ultimi mesi, Matteo si sta dedicando alla ricerca di aziende o enti interessati a rendere Matebox accessibile a un pubblico più ampio: l’obiettivo, infatti, è quello di renderlo disponibile nel mercato.

 

Si parla di #InnovazioneSociale. Potrebbero interessarti anche:

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